Finalmente arriva una buona notizia in questo 2021: dopo ben 40 anni gli scienziati della World Meteorological Organization hanno dichiarato che il buco dell’ozono in Antartide, il buco più duraturo e uno dei più grandi e profondi dall’inizio del monitoraggio, si è “finalmente chiuso”.
La crescita preoccupava
Il buco era cresciuto a dismisura da metà agosto scorso destando molta preoccupazione e raggiungendo la grandezza di ben 24,8 milioni chilometri quadrati, interessando gran parte dell’Antartide.
Tuttavia, fortunatamente, alla fine di dicembre il buco si è ridotto per poi chiudersi “dopo una stagione eccezionale a causa delle condizioni meteorologiche naturali e della continua presenza di sostanze che riducono lo strato di ozono nell’atmosfera”. Oksana Tarasova, capo della divisione di ricerca sull’ambiente atmosferico dell’Omm, ha dichiarato che “Le ultime due stagioni del buco dell’ozono antartico dimostrano la sua variabilità di anno in anno e migliorano la nostra comprensione dei fattori responsabili della sua formazione, estensione e gravità”. Proprio per questo motivo auspica la repentina applicazione del protocollo di Montreal. Questo protocollo fu siglato nel 1987 e prevedeva il divieto di emissioni di sostanze chimiche che potrebbero portare alla riduzione dello strato di ozono.
#ICYMI:
Large, deep and long-lived 2020 #Antarctic #ozone finally closed in late Dec.
Record-breaking season (also in the Arctic) due to meteorological conditions and continued ozone eating chemicals in the atmosphere.
Contrast to small 2019 ozone holehttps://t.co/H3cS5VMbtQ pic.twitter.com/6sXeERyOTB— World Meteorological Organization (@WMO) January 8, 2021