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Servizio ‘Amico bus’ rinnovato a Pomezia, la Coscioni: «Ancora troppi punti critici». E propone delle modifiche

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L’Associazione Luca Coscioni, presente a Pomezia con una cellula territoriale, ha analizzato il recente rinnovamento nel servizio di trasporto solidale “Amico bus” comunicato dall’Amministrazione sottolineandone i punti di forza e, purtroppo, gli aspetti che, per contro, andrebbero ancora migliorati. 

L’analisi dell’Associazione Luca Coscioni

«Il 25 ottobre scorso (9 mesi fa), il Comune di Pomezia, aveva annunciato di avere aderito al “Progetto di Trasporto Solidale” per il rinnovo del servizio #amicobus che era in scadenza. Il 13 luglio i mezzi sono stati ufficialmente consegnati».
 
«La nostra Petizione Popolare per l’Inclusione del settembre scorso, (circa 1.000 firme consegnate via PEC ma senza riscontro), conteneva un quesito riguardante proprio il servizio amico bus, oltre all’approvazione del PEBA e alla realizzazione di una spiaggia attrezzata per tutti. Ma rimanendo nell’ambito del servizio di trasposto vorremmo, in spirito di proposta per il miglioramento, esprimere quali sono i pro e i contro di questo rinnovato servizio».

Amico bus, i punti di forza

Il servizio viene fornito senza oneri per le casse comunali, il che rende possibile, con le risorse liberate e i dieci mila euro previsti dal progetto che ogni quattro anni il Comune riceverà, implementarlo e renderlo più funzionale e capillare.

Cosa non va

1) Come riportato sul sito del comune (http://www.comune.pomezia.rm.it/amico_bus?fbclid=IwAR3uy-SUctM9fEDaG820bgsl-NbdhyU–FBfnldw1PJpt7qze08AnKyMmRI) per potere accedere al servizio bisogna recarsi all’ Ufficio Trasporti che ha sede a Selva dei Pini (via Pontina) e poi all’Ufficio Protocollo in Piazza Indipendenza. Ci appare del tutto evidente che per le persone con problematiche di mobilità (e non solo) già la sola richiesta del servizio costituisca un ostacolo a volte insormontabile o comunque non sormontabile in autonomia.
 
SUGGERIMENTO: Informatizzare il servizio per abbattere le barriere.
 
2) Il numero dei mezzi a disposizione dell’utenza è rimasto invariato a fronte di un bacino di utenza molto esteso (2 mezzi per 60.000 abitanti) e che spesso rinuncia a farse uso per difficoltà all’accesso o per scarsa disponibilità. Leggiamo infatti nel comunicato che: “Il servizio permette di accompagnare i bambini a scuola, i ragazzi al centro diurno e gli adulti e anziani presso centri sanitari e riabilitativi, in strutture del territorio comunale ma anche fino a una distanza di 50 km”
 
SUGGERIMENTO: Aumentare il numero dei mezzi con le risorse liberate ora e in futuro con i contributi erogati ogni 4 anni.
 
3) Come riportato nel punto precedente, il servizio opera su un raggio di 50 km. Diamo per scontato che il calcolo venga fatto, PER TUTTI, a partire dal confine del territorio comunale e non dalla residenza, perché diversamente si creerebbe discriminazione tra le varie zone e non permetterebbe ad alcuni utenti di potere usufruire del servizio su largo raggio.

I punti non chiari

Non è stato chiarito se l’orario di servizio è stato esteso. Questo è un aspetto essenziale che, dietro richiesta, avevamo inserito nella nostra Petizione Popolare per L’Inclusione. Infatti, in caso di visita fissata prima delle ore 9:00 del mattino in un qualsiasi ospedale della capitale partire da Pomezia alle 7:30 (orario di inizio del servizio) non dà certezza di potere arrivare in tempo utile.
 
Confidiamo nel fatto che questa buona politica di liberare le risorse possa essere continuata allo scopo, però, non del risparmio ma dell’investimento in nuovi servizi più aderenti alle richieste dei cittadini.
 
Di seguito il testo del secondo quesito della nostra Petizione:
I cittadini sottoscriti chiedono al Sindaco del Comune di Pomezia (e per le parti di competenza alla Regione Lazio e alla Asl Roma Distretto H4):
[…]
2) di impegnarsi a implementare e migliorare il servizio “Amico Bus” che per alcuni cittadini costituisce l’unico mezzo per potersi spostare al fine di essere sottoposti ad accertamenti e
cure mediche; in particolare chiedono che:
a) venga aumentato il numero delle vetture a disposizione in misura adeguata alle necessità dell’utenza (ad oggi sono disponibili solo due vetture di cui una dedicata ai centri diurni);
b) ogni vettura venga equipaggiata con tutti i dispositivi di sicurezza e comodità quali: cinture di sicurezza, sedili ergonomici reclinabili, rampe adeguate per l’accesso delle sedie a
ruote (al momento alcuni mezzi mancano di alcuni dispositivi fondamentali per la sicurezza dell’utenza);
c) venga esteso l’orario di servizio in quanto l’inizio delle attività alle ore 7.30 non permette, agli utenti che devono essere sottoposti a visite mediche nel Comune di Roma o a
distanze simili o maggiori, di raggiungere la destinazione in tempo utile.
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