La pioggia, quella battente, piace a pochi. E se c’è qualcuno a cui non dispiace è perché può stare al caldo tra le mura di casa. Ma questo non è possibile per i residenti di Corviale che, invece, la pioggia la temono perché ogni giorno devono fare i conti con le infiltrazioni d’acqua. E con l’umidità.
“Ci piove dentro casa. Abbiamo fatto decine e decine di segnalazioni” – ci racconta Francesca. “Mia suocera ha 80 anni, è intestataria e paga 580 euro al mese per l’affitto e 167 euro di termosifoni”. La suocera di Francesca vive al quarto piano del sesto lotto, proprio sotto il tetto che va risistemato. A niente, almeno per ora, sono servite le numerose segnalazioni fatte all’Ater. In quello che sembra essere un rimpallo di responsabilità. Ma Francesca ora è stanca ed esausta perché tra rabbia e indignazione e tanti appelli (rimasti inascoltati) vuole e pretende i fatti. “Mia suocera adesso ha smesso di pagare la mensilità. Devono sistemarci il tetto, così non possiamo più andare avanti”. Con pareti umide, secchi e giornali sparsi a terra per cercare di contenere il più possibile l’acqua. In una casa sempre meno sicura per un’anziana signora di 80 anni.
“Noi non vogliamo la carità – prosegue Francesca – ai nostri doveri devono corrispondere dei diritti perché Corviale non è solo degrado e abusivismo, noi abbiamo sempre pagato”. Ed è proprio questo il punto, tra lavori fatti a spese dei cittadini – “Neanche le bestie vengono trattate così” – e responsabilità che rimbalzano da una parte all’altra, vivere in questi condizioni può portare anche la gente perbene all’esasperazione. “Loro ci portano all’abusivismo. Noi non vogliamo vivere di prepotenza ma chi paga non viene ascoltato”.
E chissà se arriverà il giorno in cui Francesca, sua suocera e tutti i cittadini che vivono questa realtà, la smetteranno di avere l’ansia per il maltempo e per quella pioggia che non farebbe altro che peggiorare la loro condizione. “Ho l’ansia, controllo sempre le previsioni del tempo. Ho paura”, conclude Francesca. Perché il tetto sulla testa ce l’hanno, ma è in pessime condizioni.
Intanto, Gabriele Bernardini del Partito Democratico Municipio XI ha inoltrato una Pec ai vigili del fuoco, ai Carabinieri e al direttore Generale dell’Ater di Roma per segnalare i problemi e per denunciare una situazione di pericolo. Nella speranza che qualcosa si smuova al più presto.