I militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Roma hanno sottoposto a confisca aziende, immobili, un’imbarcazione e rapporti finanziari, per un valore complessivo di quasi 4 milioni di euro, riconducibili a Tocchio Gabriele, classe ’60, imprenditore con alle spalle condanne per evasione fiscale e bancarotta fraudolenta, plurime denunce per reati tributari e recentemente coinvolto in ulteriori vicende societarie sfociate in un fallimento.
Il provvedimento, disposto dal Tribunale di Roma – Sezione Misure di Prevenzione, giunge al termine di complesse indagini di polizia economico-finanziaria avviate, su input del Servizio Centrale di Investigazione sulla Criminalità Organizzata della Guardia di Finanza, nell’ambito di un’iniziativa progettuale volta a verificare la consistenza del patrimonio nella disponibilità di soggetti riconosciuti responsabili di reati a contenuto economico-finanziario.
In tale contesto, gli accertamenti eseguiti dagli specialisti del Gruppo Investigazione Criminalità Organizzata del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria Roma, coordinati dalla Procura della Repubblica capitolina, sul conto del Tocchio hanno consentito di delinearne compiutamente il profilo criminale, caratterizzato dalla sua propensione alla commissione, nell’arco di un ventennio, di reiterate violazioni penali tributarie nonché il suo coinvolgimento in vicende fallimentari oggetto di contestazione in sede giudiziaria, tanto da poterlo ricondurre nel novero dei soggetti “socialmente pericolosi”.
Al riguardo, così oggi si esprime il Giudice della prevenzione: “Considerato l’insieme dei procedimenti penali che hanno interessato il proposto nel corso degli anni, molti dei quali sfociati in sentenze di condanna seppure di primo grado, deve confermarsi il giudizio di pericolosità di Tocchio Gabriele […].
Le condotte a lui ascrivibili nel corso degli anni hanno un comune denominatore, quello dell’illecito arricchimento attraverso manovre illecite di natura falsa e fraudolenta […].
Tutte le vicende poste in essere sono concretamente indicative di uno stile di vita volto all’arricchimento selvaggio, completamente sprezzante delle norme civili societarie, fiscali e commerciali che regolano i rapporti economici tra i soggetti e con l’erario, stile di vita nettamente al di sopra di quanto lecitamente guadagnato, come corroborato dalle indagini patrimoniali […]”.