Sciopero Roma mercoledì 25 novembre 2020. Nuovi disagi per il trasporto pubblico nella Capitale sono attesi per mercoledì prossimo in occasione dello stato di agitazione di settore di 4 ore. In tale fascia oraria non saranno pertanto assicurate le corse bus, tram e metro.
Sciopero Roma mercoledì 25 novembre 2020: tutte le informazioni
Il trasporto pubblico potrebbe quindi non essere assicurato, salvo revoche dello sciopero, dalle 8.30 alle 12.30 di mercoledì 25 novembre 2020. A rischio le corse Atac di bus, tram, metropolitane e ferrovie Roma-Lido, Termini-Centocelle e Roma-Civitacastellana-Viterbo.
Non solo trasporti
Ma non saranno solo i trasporti a fermarsi. Lo sciopero ha carattere nazionale e interesserà anche la Sanità Pubblica, delle ASP e delle IPAB. E’ stato indetto da USB Ed è previsto come detto per mercoledì prossimo. Tra le motivazioni, si legge nel comunicato, il bisogno di avere investimenti maggiori, assunzioni stabili e lavoro in sicurezza.
“La carenza di personale, la sofferenza degli ospedali non solo in termini di posti letto, l’inconsistenza della medicina territoriale. Tutto questo perché nei mesi in cui il virus è sembrato in ritirata non sono state fatte poche e semplici cose che avrebbero evitato al Servizio Sanitario Nazionale di precipitare nella drammatica condizione attuale. Sarebbero state sufficienti assunzioni stabili e massicce di personale, il potenziamento della medicina territoriale e delle attività di prevenzione e tracciamento, il recupero di posti letto”.
E ancora, “Aumenta il finanziamento del SSN destinato all’esecuzione dei tamponi da parte dei medici di medicina generale e dei pediatri di libera scelta, si fanno contratti con i medici specializzandi e assunzioni di personale sanitario, ma tutto rigorosamente all’insegna della precarietà”.
Sciopero Roma trasporto pubblico locale il 25 novembre 2020
Con la Sanità (tutte le motivazioni si possono leggere qui) sciopera anche il settore della Scuola, dei Servizi Educativi e il Trasporto pubblico locale. “Sono settori – spiega l’Unione Sindacale di Base– essenziali del servizio pubblico che, pur interagendo quotidianamente, non sono stati oggetto di una pianificazione integrata né sono stati messi in sicurezza, diventando ambiti di trasmissione del virus ed evidenziando nel corso della pandemia tutti i limiti della gestione affidata, in parte, ai privati e orientata al risparmio”. Con lo sciopero nazionale, dunque, USB chiede investimenti, assunzioni stabili, sicurezza e un nuovo ruolo dello Stato nella gestione dei Servizi Pubblici Essenziali.