Scarpe Hogan false. Un enorme giro d’affari, illegale chiaramente, è stato scoperto dalla Guardia di Finanza che ha sgominato una vera e propria filiera del falso. Scarpe Hogan praticamente identiche alle originali e un fatturato potenziale milionario. Nella filiera non mancava nulla: laboratori, macchinari, attrezzature e ovviamente il marchio delle scarpe Hogan illecitamente riprodotto. In data odierna è stata allora data esecuzione ad un’ordinanza applicativa degli arresti domiciliare nei confronti di 5 soggetti appartenenti a un’associazione a delinquere (con complessivi 12 partecipanti) finalizzata alla produzione, allo stoccaggio e alla commercializzazione di calzature contraffatte.
Scarpe Hogan false: ecco come agiva l’organizzazione
Il sodalizio criminale oggetto delle indagini seguite dai Finanzieri del Gruppo di Fiumicino era organizzato in forma imprenditoriale e la sua struttura permetteva di seguire tutte le fasi, dalla produzione fino alla vendita al dettaglio delle calzature recanti il marchio delle scarpe “Hogan” contraffatto. Le scarpe false e il packaging erano prodotti secondo criteri similari a quelli della produzione ufficiale, mediante l’impiego di macchinari costosi e professionali, attrezzature industriali e operai qualificati (come ad esempio le “rivettatrici”, addette all’assemblaggio delle tomaie; “tagliatori” addetti al taglio del pellame), in modo da realizzare prodotti talmente simili ai modelli originali da ingannare anche i consumatori dall’occhio più esperto.
Nel corso delle indagini sono state sequestrati oltre 40 macchinari e attrezzature; circa 140.000 calzature e oltre 120.000 parti di scarpe ed etichette recanti il marchio “Hogan” illecitamente riprodotto. Il tutto rinvenuto in 4 laboratori clandestini e 3 magazzini di stoccaggio. Di fatto venivano così azzerate le scorte del gruppo criminoso impedendo che l’illecita merce potesse invadere il mercato parallelo nazionale e non solo quello napoletano.
L’attività investigativa ha permesso di fare piena luce sui singoli ruoli dei soggetti impegnati nella filiera del falso, anche grazie ad attività di intercettazione, pedinamenti e attività di osservazione.
La merce sequestrata, qualora immessa sul mercato, avrebbe fruttato all’organizzazione oltre due milioni di euro; in particolare, i promotori del gruppo criminale vendevano le scarpe, soprattutto i modelli “Interactive” e “Olimpia”, ad un prezzo non inferiore ai 25 euro.