Sanitari ancora sotto attacco da parte dei nomadi di via Cesare Lombroso, il campo rom adiacente la struttura del Santa Maria della Pietà a Monte Mario. Proprio in questi giorni di festività, gli operatori Ares 118 della postazione ambulanze sono stati nuovamente oggetto di violente sassaiole, furti e rappresaglie da parte di un manipolo di rom impazziti durante l’orario di servizio. Gli aggressori, infatti, non si sono limitati a colpire i mezzi di soccorso e le autovetture private in sosta – si legge in un comunicato diramato il 30 dicembre scorso dal Segretario Aziendale Saluini – ma hanno rivolto la loro inconcepibile rabbia nei confronti delle persone.
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Violenza ai sanitari: le parole di Giannini
Per questo ennesimo episodio di violenza, il sindacato ha chiesto al Direttore generale Ares 118, di valutare la possibilità di trasferimento immediato dei locali attualmente in uso presso altri spazi dell’ospedale o in alternativa presso il vicino presidio dei Vigili del Fuoco. “Quanto denunciato dagli operatori del 118 è gravissimo- ha commentato il Consigliere Regionale membro della Commissione Sanità Daniele Giannini. Già in passato la squadra di calcio del Monte Mario fu costretta a fare le valigie per continui problemi di convivenza con il campo nomadi – sottolinea Giannini – adesso dopo due anni di pandemia è il turno degli infermieri già provati dal duro lavoro al servizio dei malati”.
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Ma i campi rom non si toccano
Una storia infinita quella dell’accampamento di via Cesare Lombroso. Una vera e propria discarica a cielo aperto con focolai e roghi disseminati qua e là, che diffondono nell’aria fumi tossici suscitando rabbia e preoccupazione nei residenti.
Già nell’agosto 2016 il degrado di questa area veniva documentato da un video pubblicato su YouReporter aggiungendo alla rabbia l’indignazione. Terra di nessuno – veniva definito l’accampamento – e senza controllo a danno della cittadinanza. II 10 aprile 2019 l’annuncio tanto atteso dello sgombero. “Vi diamo i soldi per pagarvi una casa. Qui smantelliamo – prometteva
l’allora sindaca Raggi – offrendo loro un bonus affitti di 800 euro al mese. Cifra di tutto rispetto. Ma l’iniziativa si è rivelata un flop. Ai 150 rom ivi residenti, metà dei quali minorenni, nessuno ha voluto affittare la casa, nemmeno con la garanzia del Comune. E poi loro, a conti fatti stanno bene dove stanno. Una vecchia storia. Cosi oggi, a distanza di due anni, tutto è rimasto com’era. Ancora una volta prepotenza e arroganza hanno avuto la meglio. Saranno loro, gli operatori sanitari, i cittadini onesti che lavorano, a smantellare. Mentre un’altra bomba sociale si prepara ad esplodere.
Rosanna Sabella