San Marino. C’è la cronaca quotidiana (per citare un famosissimo due rap romano), quella fatta di avvenimenti che riguardano il popolo, la gente e le loro continue incursioni nella realtà di tutti i giorni, e c’è la cronaca che traccia un segno indelebile nella storia. Un avvenimento che assume un carattere universale ed è destinato a segnare un punto da ricordare nel mondo.
A San Marino si fa la storia: eletto capo dello stato Lgbt
E’ questo il caso della Repubblica di San Marino che, da oggi, è ufficialmente il primo Stato al mondo con un Caputo dello Stato, appunto, appartenente alla comunità Lgbt. Si tratta di Paolo Rondelli, ex vicepresidente di Arcigay Rimini e primo ambasciatore della Repubblica negli Stati Uniti. E’ uno dei nuovi capitani reggenti, un rappresentate dello Stato che starà in carica per 6 mesi. Una vera e propria svolta storica per i diritti Lgbt.
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La svolta oggi, 1 aprile 2022
Sino ad ora, in tutto il mondo, ci sono stati ministri e capi dichiaratamente gay che hanno contribuito a cambiare una percezione fin troppo anacronistica ed infeudata delle cose, ma mai capi di Stato. Un ennesimo segnale che le cose, finalmente, stanno cambiando, e in meglio. Non è un pesce d’Aprile, come farebbe presupporre la giornata della notizia, ma è ufficiale: si insedia in qualità di Capitano Reggente della Repubblica di San Marino, Paolo Rondelli. Per il suo insediamento, presenti per la Repubblica Italiana la ministra Cartabia e come ospite la senatrice Monica Cirinnà.
San Marino: la strada verso la rivoluzione e le conquiste degli ultimi anni
Ricordiamo, inoltre, che San Marino possiede un animo spiccatamente progressista, e questa quasi da sempre. Ha intrapreso da anni una strada contrassegnata da un profonda rivoluzione sul tema dei diritti. In pochi anni, San Marino ha approvato le unioni civili paritarie grazie anche al contributo di Paolo Rondelli e alla collaborazione di Arcigay Rimini. E, poi, di fondamentale importanza, ha inserito il divieto di discriminazione sulla base dell’orientamento sessuale nella legge costituzionale attraverso un referendum vinto con una maggioranza schiacciante del 71%. Infine, recentemente, ha anche approvato finalmente l’interruzione volontaria di gravidanza col 77% di voti a favore.