San Basilio. Dopo le recenti operazioni antidroga dei Carabinieri della Compagnia Roma Montesacro che hanno portato a numerosi arresti, facendo saltare di fatto i vari tentativi di copertura come ad esempio la costruzione di un apposito gazebo con una fornace dove gettare la droga in caso di controllo delle forze dell’ordine e i vari nascondigli di via Corinaldo nei luoghi al di sotto della sede stradale, i pusher di S. Basilio si sono dovuti riorganizzare e sempre più spesso utilizzano gli appartamenti come base di spaccio, deposito di stupefacenti e luogo dove scappare in caso di arrivo delle forze dell’ordine.
Con una minuziosa ricostruzione di tutta la “filiera” dello spaccio, i Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia di Montesacro hanno ottenuto il sequestro preventivo di un appartamento in via Corinaldo, dell’ATER (Azienda territoriale per l’edilizia residenziale pubblica) ufficialmente assegnato ad una donna che lo aveva però ceduto a dei pusher. L’appartamento era ormai conosciuto come punto di ritrovo di spacciatori e acquirenti, utilizzato oltre che come deposito della droga, anche come rifugio durante i blitz delle forze dell’ordine.
San Basilio: lo stratagemma dell’appartamento
I pusher infatti, a piano terra, in via Corinaldo, spacciavano attraverso un foro praticato attraverso la parete dell’androne del palazzo. Quando però i Carabinieri riuscivano ad entrare di sorpresa, gli spacciatori scappavano nell’appartamento messo a disposizione, gettando la droga nel water. In alcuni casi però i militari sono riusciti ad entrare nell’appartamento blindato ed a recuperare alcune dosi di droga, comprovando di fatto, quella che era oramai una prassi per i pusher.
Informata la Procura della Repubblica di Roma che ha sposato in pieno la tesi probatoria dei Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia Roma Montesacro, è stato richiesto il sequestro che il Gip del Tribunale di Roma ha concesso emettendo un decreto di sequestro preventivo, lo scorso 20 giugno. L’assegnataria dell’appartamento, una donna, è ora indagata per aver violato la normativa sugli stupefacenti. L’immobile è stato affidato in custodia giudiziaria all’ente ATER proprietario.