E’ disperato Antonio (nome di fantasia). E’ dovuto correre da Roma, dove vive, dopo la telefonata che gli è arrivata. “Vieni, gli agenti ti stanno entrando a casa per sequestrala e mettere i sigilli”. La Pontina a tutta velocità, poi l’arrivo alle Salzare. E lì ha visto che era tutto vero: le camionette della polizia, le gazzelle dei carabinieri, le auto della polizia locale. Un dispiegamento di forze dell’ordine incredibile.
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Lo sgombero alle Salzare e il racconto di Antonio: ‘Ho pagato, non sono abusivo’
E gli agenti dentro la sua casa, regolarmente comprata nel 1993. “L’ho pagata 100 milioni di lire, con un atto regolare dal notaio. Ho acceso un mutuo, ora estinto. Ho fatto sacrifici per pagarla. Volevo una casetta per passare le vacanze con la mia famiglia. E adesso me la stanno portando via, come se l’avessi rubata”.
Antonio è incredulo, anche se da una parte era preparato a un’evenienza del genere. “Sapevo che la palazzina prima o poi sarebbe stata sgomberata, ma speravo che sarebbe stata trovata una soluzione. Ho investito i miei risparmi, in quella casa. E fino a due anni fa ho pagato sempre tutto, Imu compreso, e tutte le altre tasse comunali, perché l’appartamento non era mai passato alla disponibilità comunale fino a quel momento. Adesso mi sta crollando il mondo addosso. Nessuno mi aveva avvisato prima”. Antonio avrebbe voluto godere di quella casa fino alla fine perché lui l’ha acquistata, ha sempre pagato e non è un abusivo, non si è appropriato illegalmente di quelle quattro mura. Così ha chiesto spiegazioni agli agenti. “Mi hanno consegnato un foglio. C’è scritto che è un ordine della Procura. E mi hanno detto che posso chiedere al mio avvocato. Sicuramente lo farò”.
Le operazioni di sgombero ad Ardea
Sono iniziate questa mattina, a partire dalle 7, le operazioni di sgombero degli appartamenti occupati nel complesso delle Salzare, l”ex “Serpentone” tra via Ancona e via delle Salzare, di fronte al lungomare Tor San Lorenzo. Un grandissimo dispiegamento delle forze dell’ordine e la tensione di chi questa mattina si è svegliato e ha dovuto fare i conti con l’amara sorpresa: “Ci vogliono cacciare per far entrare gli ucraini al posto nostro”, hanno dichiarato gli occupanti. “E’ una cosa veramente ingiusta, nessuno ci ha avvisati, sono arrivati all’improvviso, adesso non sappiamo dove andare. Ci stanno buttando fuori da un momento all’altro, senza nessun preavviso. Adesso ci ritroviamo in mezzo a una strada”. Alcuni si sono rifiutati di aprire le porte. Per loro, o negli appartamenti vuoti per varie ragioni, si procede ad apertura forzata grazie all’intervento di un fabbro che scardina la serratura e consente così l’entrata degli agenti.
Quello che è certo è che le operazioni andranno avanti ad oltranza, fino al calare del sole e verranno sgomberati più appartamenti possibili. Proprio come è successo nel caso di Antonio, lui che ha pagato ed è stato mandato via.