La calvizie è un problema che affligge sempre più persone e per questo si cercano rimedi nella speranza di poter tornare ad avere una chioma fluente o quantomeno avere un look più vicino ai propri gusti, migliorando l’autostima e il proprio rapporto con gli altri.
A proposito delle soluzioni alla caduta dei capelli, una delle domande più frequenti è quanto costa e come funziona il trapianto di capelli, perciò in questo articolo abbiamo raccolto una serie di risposte dell’Istituto Helvetico Sanders, attivo da oltre 30 anni nel contrasto alla calvizie.
Quanti uomini sono colpiti da calvizie?
Non va dimenticato che anche le donne ne soffrono, sempre in Italia sono circa 4 milioni (il 13% delle italiane), perciò è un argomento sempre attuale che genera molto interesse, sia in chi ha un po’ di diradamento, sia per chi sta perdendo una grande quantità di capelli.
Riguardo l’aspetto estetico, nonostante negli uomini sia diffuso anche il look “calvo”, la calvizie è ancora considerata l’inestetismo peggiore dal 65% delle persone.
Per questo si cercano informazioni sui rimedi come il trapianto e sulle cause effettive della calvizie.
Cosa provoca la calvizie?
Si parla di disturbo multifattoriale per indicare una pluralità di cause: per la calvizie si tratta di predisposizione genetica e della presenza di ormoni androgeni, poiché il cattivo funzionamento dell’enzima 5-alfa-reduttasi porta il testosterone a diventare diidrotestosterone (DHT), causando così l’alopecia.
Il DHT, quindi, indebolisce i capelli e ne accelera la caduta, lasciando progressivamente sempre più zone del cuoio capelluto scoperte.
Sull’alopecia può influire anche lo stress e la cattiva alimentazione, perché, ad esempio il diradamento può dipendere da una carenza degli amminoacidi che sviluppano la cheratina e contribuiscono alla salute del capello.
Tuttavia, per conoscere le reali cause della propria calvizie, è necessario effettuare un’analisi approfondita del capello che includa il test del DNA, per appurare non solo la causa del problema, ma anche riuscire a individuare il rischio genetico personale e intervenire tempestivamente.
Statistiche da conoscere sulla calvizie
Non tutti conoscono la ragione per cui i popoli asiatici sono poco colpiti dalla calvizie: il motivo è che in quelle etnie è meno attivo l’enzima che converte il testosterone in DHT, infatti la Cina, ad esempio, è il Paese con il minor numero di calvi al mondo, solo il 20% degli uomini.
In Occidente la situazione è ben diversa, tanto che al primo posto della graduatoria dei Paesi con più persone afflitte da problemi di capelli c’è la Repubblica Ceca, seguita da Spagna e Germania, tutti sopra il 40% della popolazione maschile con questo tipo di problema.
Anche per questo si registra un aumento del ricorso al trapianto di capelli, che rappresenta uno dei rimedi alla calvizie, da stabilire naturalmente in base alla propria condizione personale.
Nel mondo sono stati effettuati 735.312 trapianti in un anno, in crescita del 16%, mentre in Italia sono circa 100.000 le persone che hanno scelto di fare un trapianto di capelli, in un anno.
Riguardo le tipologie di intervento, bisogna sapere che esistono trattamenti per il cuoio capelluto che possono essere risolutivi, come quelli Fisio-Complex dell’Istituto Helvetico Sanders, basati su sostanze funzionali di origine naturale.
Questi trattamenti portano a una normalizzazione del cuoio capelluto e a una maggiore resistenza alla caduta.
Nei casi in cui è necessario un trapianto, invece, il protocollo Smart FUE, adottato sempre dall’Istituto Helvetico Sanders, è basato sull’assistenza continuativa e personalizzata anche dopo l’intervento, riuscendo così a ottenere risultati molto superiori rispetto ad altri rimedi uguali per tutti.
Quel che è certo è che non esiste un unico metodo efficace contro la calvizie, perché ogni tipo di calvizie deve essere contrastata con gli strumenti giusti, tenendo conto della specifica situazione di ogni individuo. Solo così è possibile poter nuovamente accarezzare i propri capelli e magari scegliere un’acconciatura a cui si era dovuto rinunciare, per colpa del diradamento o della caduta di capelli.