Niente più Green pass con il tampone negativo, ma solo per vaccinati e guariti dal Covid. Si chiama Green pass universale ed è una proposta che arriva da Walter Ricciardi, consigliere scientifico del Ministro della Salute per la pandemia da coronavirus. Dal 15 ottobre la certificazione verde sarà obbligatoria per accedere agli ambienti di lavoro, sia pubblici che privati. Ma sono ancora tanti i lavoratori che non hanno ricevuto una dose di vaccino. In base ai dati diffusi dal Governo, l’86,4% della popolazione ha ricevuto almeno una dose. Ma non basta. Soprattutto perché c’è il rischio varianti e che il virus, con l’arrivo dell’inverno, possa tornare a circolare.
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Green pass, come potrebbe cambiare
Per arrivare al 90% di vaccinati in Italia si potrebbe cambiare il Green Pass. Lo strumento voluto da Governo aveva già aumentato il numero di prenotazioni quando era stato introdotto. Poi era stato esteso a tutti i lavoratori, con l’obbligo che scatterà tra 10 giorni, e dopo la pubblicazione del decreto c’era stata un’impennata di appuntamenti richiesti per la prima iniezione del vaccino anti covid. Ora si sta pensando di estenderlo ulteriormente. A quali luoghi? Tutti quelli all’interno, e quindi non solo a teatri, cinema e palestre.
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Cos’è il green pass universale
“Dobbiamo introdurre un green pass universale”. L’idea arriva da Ricciardi, che è intervenuto così al programma televisivo L’aria che tira. “Per tutte le attività, soprattutto quelle all’interno che sono le più pericolose, bisogna avere il green pass”. Il consigliere poi ha aggiunto: “Sif dovrebbe prevedere un’altra restrizione: non col tampone ma soltanto con le persone vaccinate e con le persone che sono sicuramente immuni perché hanno avuto il Covid”.