Son bastate le accurate descrizioni fornite dalla vittima per permettere, agli agenti della Polizia di Stato del commissariato Viminale, di individuare – a poche ore dalla avvenuta aggressione – uno dei responsabili, un 17enne di origine egiziana.
Il giovane, in concorso con altri complici – per la cui individuazione sono ancora in corso indagini – hanno seguito la giovane vittima, un 23enne, lo hanno accerchiato e infilandogli la mano nella giacca, hanno provato a sottrargli il cellulare.
L’aver afferrato la mano del suo aggressore non ha impedito tuttavia a quest’ultimo di desistere, anzi è divenuto ancor più violento.
Infatti dopo aver afferrato una bottiglia, l’ha rotta su di un palo e gliel’ha lanciata contro, causandogli una ferita lacero contusa giudicata guaribile in pronto soccorso con 10 giorni salvo complicazioni. Grazie all’aiuto di altri amici, che hanno chiamato il numero unico di pronto intervento, il ragazzo è infine riuscito a scappare.
Ricevuta – tramite la sala operativa della Questura – la segnalazione del tentativo di rapina, i poliziotti hanno avviato le ricerche e proprio in via Giolitti, hanno trovato il 17enne.
Perquisito, il ragazzo è stato trovato in possesso di un telefono cellulare -per il quale non aveva codice di sblocco.
Portato negli uffici del commissariato Viminale e riconosciuto dalle vittime come uno degli autori dell’aggressione, il giovane è stato arrestato per rapina tentata in concorso con persone rimaste ignote e associato presso il centro di giustizia minorile di via Virginia Agnelli.