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Roma, treni cancellati e pendolari ammassati: ‘Dal 15 ottobre il Green Pass sarà obbligatorio sul lavoro e noi dobbiamo viaggiare così?’

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Gli anni passano, le misure cambiano, i Dpcm continuano a susseguirsi, ma la situazione per i cittadini resta la stessa. Perché se è vero (e per fortuna) che i contagi sono in calo e la parte peggiore sembra essere superata, è altrettanto vero che gli italiani, da Nord a Sud, continuano a vivere sempre allo stesso modo. Con la mascherina sì, ma con un distanziamento che, almeno sui mezzi di trasporto, fa fatica a prendersi il suo spazio. Perché è difficile mantenersi lontani a più di un metro. E lo sanno bene i romani del quartiere La Storta/Olgiata, quelli che questa mattina sono rimasti fermi in banchina per diverso tempo in attesa di un treno, che quando è arrivato è stato un po’ come un miraggio.  Scene che si ripetono, a cui si fa fatica ad abituarsi perché sanno, sotto alcuni aspetti, di contraddizione. Che sia la fermata “La Storta”, il trenino della Roma Lido o i treni regionali che portano nella Capitale, sono sempre più le immagini di pendolari ammassati, dentro (per i “fortunati” che sono riusciti a salire) o fuori (per quelli che continuano ad aspettare, alle prese con ritardi e cancellazioni improvvise). 

Treni cancellati e pendolari ammassati sulle banchine

Ed erano assembrati anche oggi i pendolari che stavano aspettando il treno alla fermata “La Storta”. “Treni cancellati, come se non ci fosse un domani” – scrive una cittadina. Il suo, ci ha tenuto a specificare, non è un appello che sa di polemica, ma è solo un messaggio che guarda alla realtà. Quella realtà che tra pochi giorni vedrà il Green Pass obbligatorio sul lavoro. “Il certificato servirà dal 15 ottobre, ma noi siamo qui stretti come su carro bestiame” – tuona la residente, che ha acceso i riflettori su quello che sembra essere un problema del passato, forse messo in risalto solo ora. Che il vaccino sia l’unica arma a disposizione e che il Green Pass possa, forse, davvero aiutare tutti noi a ritornare alla normalità  non dovrebbero esserci dubbi, ma siamo pronti a tutto questo? La Capitale è pronta ad accogliere di nuovo tutti i lavoratori che dal 15 ottobre lasceranno lo smart working e si riverseranno sui mezzi di trasporto? Se questa è la situazione ora che molti lavorano (ancora da casa), cosa succederà tra pochi giorni? Si riuscirà a garantire il distanziamento e a tutelare la salute di tutti? 

(Foto di Cristina B. Gruppo Sei della Storta/Olgiata se)

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