Roma. Continuano senza sosta e con una certa irruenza le ondate di proteste che stanno investendo le scuole della Capitale da ormai due mesi. E il clima non è per nulla pacifico. Anche questa settimana è iniziata così: occupazioni, assemblee straordinarie e interventi della Polizia. L’ultimo liceo a prendere parte a questo fenomeno, questa mattina, è stato l’Istituto classico Plauto, a Spinaceto, dove gli studenti si sono raccolti per le loro proteste.
L’intervento della Polizia nell’Istituto di Roma
La Polizia ha, così, ricevuto immediatamente una richiesta di intervento per la verifica dell’occupazione. Successivamente, gli agenti sono arrivati sul posto per constatare la situazione e si sono trovati dinanzi le proteste dei ragazzi. Ma ad un tratto le tensioni si sono accumulate per poi sfociare in un clima di assoluto astio tra studenti e Polizia. Due ragazzi, in particolare, sono stati bloccati davanti alle porte del liceo, a seguito degli umori divenuti sempre più incandescenti. Le forze dell’ordine hanno aperto il cancello, chiuso con una catena, e portato via due giovani che si trovavano lì davanti. Come riportato dal collettivo OSA: ”Questa mattina, al liceo Plauto, di fronte alla richiesta di assemblea straordinaria, due nostri attivisti sono stati portati via dalla polizia. È inaccettabile questo livello di repressione. Risponderemo con la lotta”. Nel trambusto generatosi, poi, non è ancora ben chiaro cosa sia realmente successo e come si sia sviluppata la dinamica.
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Il video testimonianza di Whatsapp
Tuttavia, ci è giunta la segnalazione di un video da parte di una studentessa in cui si vede chiaramente un agente mettere le mani intorno al collo di un ragazzo, presumibilmente minorenne, per poi strattonarlo e portarlo via di peso. Attimi concitati e di tensione, dove forse mantenere la calma non è facile, ma rimane comunque un dovere davanti a ragazzi che legittimamente manifestano esponendo le loro volontà e i loro diritti. Il video, come ogni atto, deve essere contestualizzato. Capire gli antefatti e lo scioglimento successivo, unico modo per dare un giudizio oggettivo e imparziale sulla vicenda. Rimane, però, la testimonianza di un gesto che non è dei più felici, soprattutto se proviene da coloro che dovrebbero proteggerci e garantire la nostra incolumità.