Home » News » Roma, ripresa della scuola in sicurezza: dal Quartiere Pisana le proposte dei genitori dell’Emanuela Loi

Roma, ripresa della scuola in sicurezza: dal Quartiere Pisana le proposte dei genitori dell’Emanuela Loi

Pubblicato il

Ripartire a settembre ma in sicurezza. I genitori del plesso scolastico Emanuela Loi alla Pisana, facente parte dell’IC Pino Puglisi, hanno redatto una serie di proposte per consentire la ripresa delle lezioni in presenza senza alcun rischio. 

Emanuela LOI, genitori per una scuola aperta, eccellente, sicura 

In questi mesi che precedono la riapertura delle scuole, fissata dal Ministro Azzolina per il prossimo 14 settembre, il dibattito su come riorganizzare i plessi scolastici è infatti molto acceso. Molte Amministrazioni Comunali, non a caso, hanno avviato dei confronti con i Dirigenti scolastici ma anche con i genitori e le famiglie, raccogliendo idee per cercare di ridurre al massimo i disagi in vista del ritorno in classe.

E’ allora in quest’ottica che mamme e papà degli alunni dell’Emanuela LOI hanno preparato questo documento (scaricabile in fondo a quest’articolo) per dare il proprio contributo affinché la scuola sia di nuovo “aperta, eccellente e sicura”.

«L’apprendimento imperfetto dei mesi di quarantena, basato sul mero trasferimento di contenuti, deve essere superato», dicono i genitori che hanno realizzato il progetto. «Vogliamo una didattica che sia parte di un progetto, educativo. E vogliamo dare il nostro contributo per migliorare la situazione». 

Le idee per ripartire in sicurezza

Si parte da un «censimento delle strutture a cura dei Municipi per individuare le strutture esistenti e disponibili nel territorio da
usare per laboratori integrativi», si legge nel progetto. Per gli aspetti logistici i genitori propongono poi «lezioni da alternare tra scuola (didattica ordinaria) e struttura di supporto
(laboratori)».

A scuola in sicurezza. Per rilevare l’eventuale presenza di febbre «si dovrà misura la temperatura a tutti prima dell’ingresso a scuola/laboratorio, anche tramite termo scanner a noleggio» e «indossare la mascherina come previsto dalle disposizioni ministeriali». Sempre in quest’ottica l’idea è quella di effettuare «tamponi, almeno al corpo docente e non docente, ogni due settimane» oltre che ad «individuare il medico competente per monitorare continuamente la situazione».

Interessante, in questi giorni dove si discute molto sul capitolo banchi, la proposta per riadattare quelli già esistenti: «I bambini si siedono al centro (il banco biposto misura 120x50cm, anche se i banchi si affiancano i bambini sono a distanza superiore ad 1 m)» e «si disegnano a terra gli spazi da occupare e i percorsi da seguire. Si mantiene la distanza anche con piantine che i bambini cureranno». Per la riorganizzazione degli spazi, ancora, l’idea è quella di farsi aiutare dagli studenti universitari in Architettura.

Per il personale. Le proposte, fanno sapere i genitori, sono quelle di «regolarizzare i precari, richiamare il corpo docente e non docente in pensione, coinvolgere i tirocinanti e le associazioni del territorio».

Infine un passaggio sulla didattica a distanza: «E’ necessario prepararci ad un’eventuale chiusura forzata delle scuole: sfruttiamo il momento per organizzare l’alfabetizzazione digitale degli insegnati».

Scarica qui il documento

Il progetto, firmato da Vittorio D’Orsi, Chiara Gabrielli, Raoul Luciani, Barbara Spalloni è scaricabile cliccando sul seguente link.

SCARICA QUI IL PROGETTO “la scuola che vogliamo”

 

 

Impostazioni privacy