Nei mesi di Giugno e Luglio avevano di fatto terrorizzato l’intero Quartiere Appio Claudio, prendendo di mira coetanei e minorenni, costretti, sotto la minaccia di essere percossi, a cedere i loro averi, quali biciclette o denaro contante; ma nonostante le numerose segnalazioni giunte presso il Commissariato di Polizia Tuscolano, solamente due giovani parti offese hanno avuto il coraggio di denunciare quanto accaduto, fornendo elementi utili all’identificazione dei componenti di questa spregiudicata baby-gang che, dopo gli eventi criminali, con il potere intimidatorio tipico del gruppo, induceva le vittime a non raccontare nulla ai genitori e alle forze dell’Ordine, creando un muro di omertà difficile da scalfire.
Gli investigatori del Commissariato Tuscolano dopo un’intensa attività d’indagine sono riusciti a risalire alle generalità di tutti i componenti della baby-gang, composta da un ragazzo appena diciottenne, da un altro di anni 16 e da un giovane di etnia rom di soli 13 anni, considerato, a tutti gli effetti, per la sua determinazione il “capo” del gruppo.
Su disposizione della Procura della Repubblica di Roma, per i reati di rapina aggravata e tentata estorsione, personale del Commissariato Tuscolano notificava al ragazzo maggiorenne un Ordine di Custodia Cautelare in carcere, mentre al ragazzo minore, la Procura della Repubblica di Roma c/o il Tribunale per i minorenni, per i medesimi reati, disponeva l’obbligo della permanenza in casa; il “capo” della baby-gang, minore di anni 14 all’epoca dei fatti, e pertanto non imputabile per i fatti incriminati, veniva segnalato all’AG competente.