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Roma, picchiato nella notte autista Atac sulla linea 31: autori ancora non identificati

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Aggressione TorreVecchia

Un’altra, l’ennesima, aggressione ai danni di un’autista Atac in servizio a Roma. A dare la notizia è stata l’azienda stessa che ha espresso la sua vicinanza al dipendente. “Atac è fortemente impegnata sul versante della tutela della sicurezza del proprio personale e in particolare di quello impiegato nelle attività di front line. A tal fine l’azienda ha già siglato un protocollo di intesa con la Questura e, per la parte di propria esclusiva competenza, ha aumentato le dotazioni di sicurezza a tutela dei conducenti bus. Circa 600 vetture infatti sono state attrezzate con cabine rinforzate e ai conducenti è stato fornito un telefono cellulare per poter prontamente comunicare con l’azienda anche nei casi di necessità. Tutte le vetture, inoltre, sono state dotate di allarme silenzioso collegato direttamente con la centrale operativa”.

ATAC: AGGREDITO DIPENDENTE NELLA NOTTE A ROMA

L’aggressione è avvenuta nella notte lungo la linea 31. “Nella notte di ieri – conferma l’azienda – un nostro dipendente in servizio sulla linea 31 ha subito un’aggressione da parte di alcuni passeggeri per motivi non ancora chiariti. Atac, nel ribadire la propria solidarietà al dipendente, condanna il gesto compiuto da questi criminali, rimasti purtroppo non identificati”.

Atac. Meleo, aggressione conducente grave e indicibile atto

 “L’aggressione di ieri sera avvenuta ai danni di un autista Atac è un atto indicibile e grave. Voglio chiarire che la sicurezza dei nostri dipendenti viene sempre al primo posto. Per questo motivo, a marzo, abbiamo siglato un protocollo di intesa con la Questura per la realizzazione di iniziative congiunte a tutela dei passeggeri e dei dipendenti”, lo dichiara l’assessora alla Città in Movimento di Roma Capitale, Linda Meleo. “Ricordo che abbiamo rimesso in funzione 487 telecamere sugli autobus che prima del nostro arrivo erano spente, completamente inutilizzate per mere questioni burocratiche. Un paradosso della vecchia gestione a cui abbiamo posto rimedio”, spiega.

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