Don Coluccia: le aggressioni ai danni del sacerdote
Don Antonio Coluccia stava parlando in strada di legalità quando gli sono state lanciate contro bombe carta e petardi. Un’intimidazione che però non è la prima: era settembre del 2014 quando venne minacciato di morte, poi nel 2015 subì un attentato con colpi di pistola. Ancora, nel 2016, gli fu inviata una busta con un proiettile e il messaggio: “Prete, parli troppo”. Nel 2018, poi, proprio nel suo paese d’origine (Specchia, provincia di Lecce) qualcuno sparò quattro colpi contro i finestrini della sua vettura.
L’Associazione Noi
Queste le parole dell’Associazione Noi, riportate da Repubblica: “A intimidire il prete, mentre interveniva in solidarietà ai cittadini della zona sono state persone che non gradiscono i suoi messaggi per la legalità. Meno di una settimana fa, eravamo con lui in strada per la fiaccolata organizzata in risposta all’aggressione al barista del quartiere. Vogliamo stringerci a don Antonio ed esprimergli tutta la nostra amicizia e vicinanza”.
Mai solo nella sua battaglia
Ma Don Coluccia non è solo: l’Associazione vuole dimostrare la sua gratitudine al sacerdote e per questo ha fatto preparare nel Bar Antico un aperitivo dove è stata invitata tutta la cittadinanza. “Facciamo vedere che le azioni dimostrative Antimafia e antiracket non si fanno con i proclami ma con azioni concrete che mirano a riprenderci gradualmente il territorio”
(Foto facebook Opera don Giustino, fondata da don Antonio Coluccia SDV)