Non solo il dolore della morte, ma anche il dispiacere di non riuscire ad avere indietro gli oggetti – più o meno preziosi, ma sicuramente cari ai parenti del defunto – che erano appartenuti al paziente. Vicende come queste sembrano essere diventate molto, troppo frequenti da quando è scoppiata la pandemia. L’ultima storia che vi avevamo raccontato era quella di una donna deceduta all’Ospedale San Camillo alla quale, come aveva denunciato il figlio, erano stati sottratti – o comunque svaniti nel nulla – gli orecchini che indossava.
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Un nuovo caso a Tor Vergata
Stavolta invece non si tratta di oggetti molto preziosi, ma lo sconforto per i familiari è stato lo stesso. In questo caso parliamo dell’Ospedale di Tor Vergata. E’ qui che nell’aprile 2020 era stata ricoverata un’anziana signora malata di tumore, poi deceduta per sopraggiunte complicazioni (la causa della morte sembrerebbe essere stata un infarto causato dal sovraffaticamento del cuore come ci raccontano i familiari).
La donna viene invece inserita in un protocollo Covid – eravamo nel pieno della prima ondata – anche se i tamponi, ci dicono i parenti, “risultano sempre negativi”. Con non poche difficoltà l’anziana, dopo il decesso, viene portata al suo paese di origine per celebrare un funerale in forma ristrettissima.
Roma: effetti personali svaniti nel nulla
Ebbene, nei giorni seguenti i familiari si recano presso il nosocomio per ritirare gli effetti personali della donna deceduta. «Inizialmente ci dicono che dobbiamo attendere 15 giorni: è la prassi in quanto tutto deve essere sanificato», racconta la nipote.
«Trascorso questo tempo torniamo in Ospedale ma ci rimpallano da un reparto all’altro. Alla fine si scopre che tutti gli effetti personali di mia nonna – aggiunge la nipote – sono dispersi. Stentiamo a crederci».
«Sicuramente quando l’hanno portata in ospedale aveva almeno un telefonino, il cappotto, forse una borsa e le scarpe, dove sono finite tutte queste cose? E inoltre non sappiamo se nonna, magari, si era portata qualcos’altro. Di certo è però che a noi, purtroppo, non hanno restituito nulla: erano tutti i suoi ricordi degli ultimi giorni di vita e ce li hanno tolti per sempre», è l’amara conclusione del racconto.
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