Bloccati a Roma perché non ci sono voli disponibili che possano assicurare le condizioni di sicurezza per un bimbo affetto da gravissime patologie. E’ questa la storia che vede protagonista Elisabetta, 46 anni, mamma del piccolo Mirko che sin dai primissimi giorni di vita è costretto a fare i conti con serie patologie. Oggi Mirko ha dieci anni, è tracheostomizzato e assistito da un ventilatore. Da settimane però, come racconta oggi Il Messaggero, sono all’Ospedale Bambino Gesù di Roma ma nonostante siano in dimissioni non possono tornare a casa, in Sardegna.
Un trasferimento in aereo richiede infatti delle condizioni particolari per garantire la massima tutela del bambino che però, al momento, nessuno riesce ad assicurare. La paura è quella di passare il Natale in Ospedale: «I medici del Bambino Gesù si sono occupati sempre di mio, da dieci anni praticamente», spiega la donna al quotidiano romano. «Hanno fatto tantissimo per lui, sono una seconda casa e gli vogliamo bene per tutto quello che fanno per Mirko».
Ma il desiderio chiaramente è quello di tornare a casa. Stando a quanto riportato voli sanitari di questo tipo erano organizzati fino a poco tempo fa da Alitalia mentre ora ci sarebbe un’altra compagnia che – si legge – non avrebbe tuttavia ancora implementato questo tipo di voli che richiedono barelle poiché, sostiene la società, non erano previste nel bando. Novità dovrebbero arrivare comunque entro fine dicembre e nel frattempo si cercano comunque soluzioni alternative con il Bambino Gesù che ha interpellato sia la Regione sarda che la Prefettura di Cagliari.