Graziella Viviano, madre di Elena Aubry, ragazza deceduta sulla via Ostiense a Roma a causa delle buche, è intervenuta ai microfoni della trasmissione “L’Italia s’è desta”, condotta da Gianluca Fabi, Matteo Torrioli e Daniel Moretti, su Radio Cusano Campus, emittente dell’Università Niccolò Cusano.
Riguardo la sua iniziativa di segnare le buche per strada per evitare incidenti.
“So cosa significhi perdere un figlio e non voglio che succeda a qualcun altro –ha affermato la signora Viviano-. Il Comune dice che non ci sono le risorse per rifare le strade. Si parla di fare lavori sulla Cristoforo Colombo, mentre nel frattempo le persone cadono e muoiono. Da qui è venuta l’idea più semplice, quella di segnare le buche con una vernice chiara che sia visibile, in modo tale che quando si vede una buca la si eviti. Qualche giorno fa mi è arrivato un bellissimo messaggio per informarmi che a Guidonia il comune ha iniziato a segnare le buche. Abbassare i limiti di velocità non serve a nulla, lo dimostrano i fatti. Capisco che Roma sia una grande città, ma mi chiedo se sia più indecoroso far morire le persone oppure il fatto che ci siano delle strisce sull’asfalto. Quando il fine è quello di salvare vite, il cittadino capisce. Non fare niente promettendo nel futuro fare qualcosa e nel frattempo far morire le persone non credo sia una buona mossa da parte del Comune di Roma”.
Sull’inchiesta per la morte di Elena. “Stiamo aspettando che il perito incaricato dal tribunale consegni la sua relazione –ha detto la signora Viviano-. E io sto aspettando di poter dare degna sepoltura a mia figlia, perché Elena non ha ancora avuto sepoltura”.