Doveva essere un banale intervento di routine, quello che ha spezzato la vita a una giovane ragazza di soli 27 anni. Un’operazione “semplice” di 15 minuti, che però si è rivelata esserle letale.
La storia di Mariagrazia
Mariagrazia di Domenico si è sottoposta a un’operazione ginecologica di routine: l’intervento era di conizzazione cervicale dell’utero causato da un papilloma. In poche parole, la vittima si è sottoposta a una sorta di raschiamento e per farlo aveva scelto la casa di cura Santa Famiglia in via dei Gracchi. Un’operazione di 15-20 minuti, un intervento relativamente banale che poteva essere svolto in day surgery, che però si è rivelato fatale per la ragazza.Il 17 maggio 2021 Mariagrazia, dopo essersi sottoposta all’intervento, avrebbe dovuto subito tornare a casa. Tuttavia, successivamente all’operazione, ha iniziato ad accusare dei forti dolori addominali e per questo motivo è stata trattenuta all’interno della clinica. Immediatamente, i sanitari, hanno ipotizzato a una possibile allergia all’antibiotico o a un’influenza intestinale, e proprio per questo motivo le hanno prescritto dei fermenti lattici, non rendendosi minimamente conto della gravità della situazione. Infatti, dopo tre giorni, la ventisettenne ha iniziato ad avere la febbre e a stare sempre peggio. A quel punto è stata trasferita d’urgenza all’ospedale San Pietro di Roma. Qui, durante la visita, si è scoperto che la ragazza aveva una sospetta lesione uterina. Il quadro clinico era scioccante: shock settico e addome acuto causato da una peritonite. La vittima, che si sarebbe dovuta sposare il prossimo 11 settembre, è stata operata d’urgenza, ma quest’intervento, il secondo in pochi giorni, è stato fatto tardi: l’infezione era già troppo estesa. A questo punto la ragazza è stata trasferita al Policlinico Gemelli, dove però è arrivata già in coma e dove ha perso la vita dopo soli tre giorni. La procura di Roma si è subito mobilitata per ricostruire l’accaduto e comprendere cosa abbia portato alla morte della ragazza. Sembrerebbe infatti che durante la conizzazione, la vittima avrebbe subìto una perforazione dell’utero e dell’intestino. I familiari della vittima sono sotto choc e hanno presentato una querela.