Doppio episodio di violenza sulle donne: entrambi i fatti sono avvenuti la notte appena trascorsa, a Roma, dove i Carabinieri hanno fermato due uomini che “per gelosia” hanno aggredito rispettivamente la fidanzata e l’ex compagna. Gli autori delle azioni sono un cittadino algerino 26enne e un 51enne romano.
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Primo caso: 26enne algerino picchia la fidanzata
Il primo caso è avvenuto nei pressi di un bar in zona Portuense. Il 26enne algerino ha iniziato a colpire la sua fidanzata con schiaffi e pugni. La ragazza, una moldava 28enne, non voleva mostrargli il suo smartphone. l’uomo l’avrebbe colpita per gelosia e si è impossessato del telefono cellulare della donna. I militari giunti sul posto hanno allertato il personale sanitario che ha provveduto ad accompagnare la 28enne presso l’ospedale Santo Spirito. Poco più tardi, i Carabinieri della Stazione Roma San Pietro, hanno bloccato il 26enne violento presso il pronto soccorso dell’ospedale, dove a suo dire si era recato per restituire lo smartphone alla fidanzata. La donna, che ha riportato un trauma del labbro inferiore e una frattura parziale di due denti, è stata dimessa con una prognosi di 10 giorni. L’uomo violento è stato denunciato a piede libero per il reato di rapina.
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Secondo caso: 51enne romano minaccia l’ex con un coltello
I Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia Roma Casilina, invece, su segnalazione del 112, sono intervenuti in un appartamento in via delle Resede, dove un 51enne romano, in fase di separazione dalla moglie, sua coetanea, dopo aver riconsegnato il cane fuori l’uscio di casa della donna, ha notato la presenza di un uomo all’interno dell’abitazione. L’ex compagno della 51enne, ha avuto una reazione di gelosia ed è andato in escandescenza. Entrato all’interno dell’appartamento ha impugnato un coltello da cucina ed ha minacciato la sua ex, cercando anche di avventarsi contro di lei, ma è stato bloccato prima dal suo amico lì presente e poi dai militari giunti sul posto. L’uomo è stato arrestato e accompagnato in caserma e successivamente in carcere, in attesa della convalida.