Una porchetta, o meglio, una statua di una porchetta, sta scatenando accese polemiche e dividendo Roma a metà. Da una parte gli animalisti, indignati per l'”orrore” che la statua rappresenta, ovvero la tortura di un animale ucciso, legato e pronto per essere mangiato. Dall’altra parte gli artisti che, convinti delle loro buone intenzioni, spiegano che l’opera non è altro che un omaggio alla tradizione culinaria romana. D’altronde il 90% dei piatti tipici di Roma è a base di carne, per lo più proprio il maiale.
Porchetta di marmo a Trastevere: la spiegazione dell’artista
Ma facciamo un passo indietro. La statua è stata scolpita da Amedeo Longo, uno studente al primo anno di magistrale alla Rufa (Rome University of Fine Arts) ed esposta in piazza della Malva a Trastevere, nel cuore di Roma (e delle osterie romane).
Il progetto dell’università, intitolato proprio “Piazze Romane”, ha l’obbiettivo di valorizzare il “Made in Italy” in ogni suo aspetto, anche quello culinario, e farlo crescere ancora di più in rilevanza a livello globale.
Longo ha intitolato l’opera “Dal panino si va in piazza”.
«E’ una porchetta di quasi 2 tonnellate di marmo travertino – spiega l’artista – l’omaggio è all’arte classica romana, la mia opera infatti vuole riprendere tutti gli animali che vengono scolpiti attorno alla città. Il contesto dell’opera è la piazza, affine al significato dell’opera: il cibo della tradizione romana in una scultura per Roma. Ho cercato in maniera più ironica possibile di comunicare “andate a cercare le varie osterie che hanno la porchetta”».
La polemica degli animalisti
D’altro canto, invece, gli animalisti sono in rivolta. Per loro la statua è un inno alla volgarità, alla barbarie contro gli animali. Il maialino avvolto in corde, pronto per lo spiedo e posto al centro di Roma per loro è davvero troppo. Soprattutto dopo che, a pochi passi dalla statua “incriminata” ne è stata posta un’altra con significato opposto. Nell’area verde di largo Ravizza, infatti, è stata posta una statua per ricordare Angelo, un cane torturato e ucciso in Calabria. Proprio la Lega Nazionale per la Difesa del Cane chiede a gran voce che la statua della porchetta venga rimossa.
«Da ieri in piazza della Malva in zona Trastevere a Roma – scrive l’associazione animalista – è stata posizionata questa orrenda “opera” che rappresenta un povero maiale a forma di porchetta.
Una mancanza di rispetto per tutte quelle vite uccise senza aver mai vissuto, veramente di dubbio gusto approvata dal Presidente del I Municipio di Roma Capitale Sabrina Alfonsi».
Dal dibattito animalista a quello politico
Non sono mancate le polemiche anche a sfondo politico con attacchi nei confronti del PD che governa il I Municipio. In particolare Daniele Diaco del Movimento 5 Stelle, nonchè portavoce dell’Assemblea Capitolina, si è scagliato contro l’opera con le seguenti parole: «E meno male che quelli di sinistra sarebbero sensibili e acculturati! La nostra Amministrazione, invece – spiega Diaco – ha realizzato una statua nell’area verde di largo Ravizza per ricordare Angelo, un cane torturato e ucciso in Calabria. Ma a sentire il Pd, i barbari siamo noi.
Sosteniamo con forza le denunce che giustamente stanno fioccando dal mondo animalista. Ci auguriamo che quell’obbrobrio sparisca il prima possibile, e non sarà mai troppo presto».