Roma, la madre di Elena Aubry: “Comune dice che gli automobilisti devono stare attenti alle buche. Il concetto di base è: dovete stare attenti perché siete romani e non potete avere un risarcimento del danno. Forse hanno preso spunto da Cetto La Qualunque che diceva: ‘A Roma ci sono le buche? Bene, evitatele’. La Costituzione dice che tutti i cittadini devono avere gli stessi diritti e doveri, in questo caso però i romani verrebbero discriminati in quanto appartenenti alla città di Roma”. Sulla battaglia contro i guardrail: “Mia figlia è caduta per le buche ma è stata affettata dal guardrail. La battaglia si è spostata a livello nazionale, compriamo noi le protezioni per i guardrail ma chiedo a Toninelli di sbloccare la legge di attuazione della normativa europea. La gente ci sta mettendo i soldi quindi è criminale non fare niente per risolvere questa situazione”
Graziella Viviano, madre di Elena Aubry, la 25enne morta su via Ostiense a Roma il 6 maggio in sella alla sua moto, è intervenuta ai microfoni della trasmissione “L’Italia s’è desta”, condotta da Gianluca Fabi, Matteo Torrioli e Daniel Moretti su Radio Cusano Campus, emittente dell’Università Niccolò Cusano.
Roma, primo risarcimento per i danni da buche ma il Comune si difende: “Automobilisti devono stare attenti e evitarle”. “Venire a dire che i romani, sapendo che ci sono le buche, devono fare particolare attenzione e quindi è colpa loro se ci cadono dentro, mi sembra una cosa che non stia né in cielo né in terra –ha affermato Viviano-. Il concetto di base è: dovete stare attenti perché siete romani e non potete avere un risarcimento del danno. Mi viene in mente la battuta di Cetto La Qualunque, che diceva: “Ho pensato, ho ragionato per tutta la notte e quando di pomeriggio mi sono svegliato, ho avuto l’illuminazione: Cosa fare per risolvere il problema delle buche sulle strade? Evitatele. E poi mi viene in mente l’articolo della Costituzione che dice: i cittadini devono avere tutti gli stessi diritti e doveri, in questo caso però i romani verrebbero discriminati in quanto appartenenti alla città di Roma. Se ci riferiamo al caso di mia figlia penso sia estremamente difficile trovare giustificazioni, dato che in quel tratto di strada nel giro di pochi giorni sono cadute altre tre persone. Quindi di cosa vogliamo parlare?”
Sui guardrail. “Ho dovuto, disgraziatamente, leggere il verbale dell’autopsia di mia figlia. Non lo auguro a nessuno. Lì capisci che non sono solo le buche ad uccidere le persone. Quella è la causa che ha buttato a terra Elena, ma se fosse finita su qualcosa di diverso mia figlia non sarebbe stata affettata in quel modo. Non è sufficiente lottare contro le buche e i dossi, bisogna anche fare in modo che questi maledetti guardrail non siano una ghigliottina. La battaglia si è spostata a livello nazionale e mi ha contattato un gruppo di Bologna che si chiama MotorLab e che sono 3 anni che fa questa battaglia. Loro raccolgono fondi per regalare all’amministrazione protezioni che si aggiungono al guardrail già esistente per fare in modo che i motociclisti non muoiano. Però, nonostante le regalino, l’amministrazione dice: non le possiamo mettere perché manca la legge di attuazione della normativa europea. Ho chiesto a Toninelli di sbloccare questa situazione. Manca uno per far cento. La gente ci sta mettendo i soldi quindi è criminale non fare niente per risolvere questa situazione”.
Fonte: Radio Cusano Campus