Si torna finalmente alla normalità? Questo è l’interrogativo che ronza nella mente degli italiani da qualche tempo. La speranza di poter finalmente chiudere la parentesi di questa pandemia e riprendere la vita come era prima. Uno degli step, in questo senso, sarebbe il ritorno alla capienza del 100% di bus e metro, così previsto dal 1° aprile (attualmente sono all’80%). Corollario dell’evento sarebbe l’eliminazione dell’entrata a scuola in due turni. Ma c’è chi si oppone.
Trasporto pubblico capienza 100%: al via le polemiche
Attualmente gli oltre 132mila studenti romani entrano a scuola “a scaglioni”: 78mila alle 8.00 e 32mila alle 10.00. Tuttavia se la capienza dei mezzi tornasse a essere quella del 100% non ci sarebbe più necessità di questa divisione e i ragazzi potrebbero tornare a entrare tutti insieme alle 8.00. A ciò, però, si oppongono alcuni genitori e dirigenti scolastici, i quali troverebbero davvero complicato riorganizzare l’orario scolastico e gestire i docenti, che a volte ruotano anche su dieci scuole. Non solo: la risalita dei contagi spaventa non poco i genitori dei ragazzi, che temono gli assembramenti sui mezzi e nelle classi: potrebbero trasformarsi facilmente in focolai.
L’opinione dei sindacati
«Il problema non è il passaggio dall’80 al 100%, ma la protezione dell’autista – afferma Daniele Fuligni, segretario regionale Filt-Cgil – «sui mezzi sprovvisti di cabina blindata o ermetica va mantenuta la catenella». Il ritorno alla capienza del 100% scatena polemiche nei sindacati.«I ritardi accumulati nell’acquisto dei pezzi di ricambio e le carenze di personale a causa della mancate assunzioni adesso costringono la società a esternalizzare i lavori di sostituzione di ruote e dischi freno», queste le parole di Roberto Ricci (Fit-Cisl).