Christian Raimo, assessore alla Cultura del III Municipio di Roma, è intervenuto a Radio Cusano Campus, nella trasmissione “Cosa succede in città”, condotta da Emanuela Valente, sull’incendio divampato nel Tmb di via Salaria. Da tempo l’assessore Raimo denuncia il malfunzionamento dell’impianto di rifiuti romano, le conseguenze sulla salute degli abitanti delle zone limitrofe al Tmb e sull’ambiente. Una battaglia che combatte con i comitati e le associazioni.
Sul rogo del Tmb Salario. “E’ un incidente che poteva avvenire in qualunque momento, è collocato in una posizione infelice, non riesce a gestire i rifiuti, tenendo presente com’è il ciclo dei rifiuti a Roma. Ci raccontano di piccole combustioni interne ogni volta, questa probabilmente è stata l’unica che non si è riuscita ad evitare, forse l’impianto era sovraccarico, non si è riusciti a evitare una situazione continuamente in pericolo. Noi lo denunciamo da anni, quest’impianto non può essere così e gestito in questo modo, che deve essere ricollocato e totalmente ripensato. Anche l’Arpa Lazio in trenta pagine fa una fotografia agghiacciante dell’impianto, ne spiega il malfunzionamento di ogni parte. Non voglio nemmeno immaginare che questo impianto possa riaprire”.
Emergenza post incendio. “Adesso stiamo cercando di capire come tamponare l’emergenza, vicino al Tmb ci sono le case, le scuole, persone che lavorano. Ogni caso lo conosco uno ad uno, c’è, ad esempio, una signora di 90 anni allettata. Alcune persone possono andare a dormire da parenti e amici, altri non hanno nessun che possa ospitarli. Il responsabile dell’asilo nido alle 6 era in sede allarmato. Da anni combatte questa abitazione e non sa cosa fare. Un intero quartiere si sta desertificando a causa del Tmb, che cosa facciamo chiudiamo i nidi, le scuole, trasferiamo di casa gli abitanti per far funzionare il Tmb?”. Da anni denunciamo che i pediatri ci dicono che il 70% dei bambini della zona ha problemi di salute, che i farmacisti segnalano l’aumento di consumi di psicofarmaci e sonniferi perché il Tmb ha un impatto anche sulla salute mentale degli abitanti.
Conseguenze sulla raccolta dei rifiuti. “Non voglio nemmeno immaginare cosa succederà. Questo non può essere un problema di un Municipio ma deve essere un problema nazionale, come ho scritto più volte al Ministro dell’Ambiente Costa. Speravamo di non arrivare a un’emergenza sempre più tragica, per fortuna non ci sono stati morti e feriti ma poteva capitare di giorno, durante le lavorazioni. I dipendenti dell’Ama, poi, operano in condizioni disumane, non sono adeguate. Il rogo del Tmb sia l’inizio per la chiusura. Mi auguro che renda plastica una situazione di emergenza e che la responsabilità di tutte le parti istituzionali e politiche porti a una soluzione strategica.
Il malfunzionamento del Tmb. “La situazione è talmente tragica che fa sorridere. Quando l’impianto è occluso i rifiuti restano nel piazzale antistante, quando il piazzale antistante è pieno i rifiuti rimangono sui camion, quando i camion sono pieni gli altri cominciano a girare per la città, e quando sono pieni anche questi i rifiuti restano per strada”.