A Roma spesso si possono trovare anche storie di sport, dove la passione atletica spesso viene ostacolata da quelli che possono essere interessi imprenditoriali o addirittura burocratici. E’ la storia della squadra del Triari Urbe Rugby, che in questi giorni d’agosto ha lanciato una petizione per difendere il campo in erba naturale dove regolarmente ha giocato e si allenava fino a poco tempo fa.
L’iniziativa ha preso piede all’inizio di questo mese, quando il presidente della Polisportiva Ostiense ha deciso di ridisegnare l’attuale casa sportiva del Triari investendo per un nuovo campo sportivo e nuove attività interne allo spazio.
Già questo primo punto non ha visto la condivisione della squadra ostiense di rugby, considerato come un campo sintetico può portare dei vantaggi nella gestione del rettangolo di gioco ma incidere negativamente sulle prestazioni di alcuni giocatori: non solo la necessità di cambiare il metodo di corsa per circolare sull’erba sintetica, ma anche una maggiore possibilità di scivolare all’interno dell’area di gioco.
In tutto questo si aggiunge un legame affettivo a questo attuale campo sportivo, che la società del Triari Urbe Rugby bonificò quando tale spazio versava in una discarica a cielo aperto nel cuore della zona di Vasca Navale.
La problematica si aggrava con le evoluzioni legate alle trattative diplomatiche con la realtà della Società Polisportiva Ostiense, che in qualità di concessionaria consentì la firma di un contratto con la Triari: l’accordo prevedeva la fruizione dello spazio in base a intese su determinate iniziative fino al mese di agosto 2021, in cambio della realizzazione del campo da rugby.
Un accordo che secondo la Triari Urbe Rugby è venuto meno il 6 agosto 2019, dove la Società Polisportiva Ostiense ha fatto sapere di voler rescindere questo accordo per una precisa politica gestionale che vorrebbe in quello spazio un futuro maneggio.
Una situazione che ovviamente ha messo in difficoltà il Triari Urbe, considerato come una società sportiva già da settembre inizia il proprio lavoro annuale per la stagione agonistica. Una situazione che pone quindi alla società numerosi interrogativi, considerati anche in chiave della gestione delle attività sportive per la stagione 2019-2020.
La Triari Urbe Rugby prova intanto a difendersi nel modo migliore che può, lanciando una raccolta firme sul sito di Change.org e rintracciabile al link:
https://www.change.org/p/triari-urbe-rugby-difendiamo-il-campo-in-erba-naturale-pi%C3%B9-centrale-di-roma?recruiter=65281753&utm_source=share_sponsor_thank_you&utm_medium=twitter&utm_campaign=share_twitter_responsive&utm_term=1c6b7fe6485445fba6c3aa554a1d20b3&recruited_by_id=d3265d00-1870-11e7-bc26-51c442acb64c