“Esattamente come un mese fa, la municipale ha rinchiuso un cinghiale in un parco, questa volta a Villa Carpegna, nell’area cani e stanno facendo uscire tutti per fare il loro comodo. Di nuovo! Togliete l’immondizia dalle strade!”.
Il tam-tam cominciato nelle prime ore del mattino, è arrivato solo verso le 10 sulla pagina di Barbara Iaquitto, fondatrice e admin del gruppo Roma Sta Con I Cinghiali – circa tremila iscritti – che non ha perso tempo ed ha lanciato subito un accorato appello dal suo profilo Facebook.
“Stiamo cercando di catturarlo, nella maniera più soft possibile – dichiara Greta, attivista sempre in prima linea con Barbara e gli altri, nella tutela della fauna selvatica – per indurlo a entrare nella gabbia donata dal Rifugio Hope che si è offerto anche di ospitare e prendersi cura di Ugo, (questo il nome con cui è stato battezzato il giovane maschio).
Un cucciolo di circa un anno che se ne sta beatamente sdraiato nel suo recinto presso l’area cani del noto parco situato nel quartiere Aurelio. E che invero pare non avere nessuna intenzione di fare del male a chicchessia.
Ignaro, il povero Ugo, di quale spada di Damocle penda sulla sua testa. Mentre gli animalisti minacciano reazioni inconsulte qualora dovessero verificarsi i fatti del parco Moderni – dove solo un mese fa una mamma con i suoi cuccioli fu giustiziata sommariamente scatenando l’ira e la disperazione di adulti e bambini – esponenti politici e amministratori comunali giurano
che il dramma non si ripeterà.
“Abbiamo chiesto l’utilizzo della gabbia attraverso l’associazione Roma Natura. Quello che è accaduto, certamente non accadrà di nuovo. Ora è tutto in mano alla Regione cui spetta il compito di firmare la delibera” Ma è proprio quello che tutti temono, visti i precedenti.
Aggiornamento: il cinghiale è stato ufficialmente messo in salvo dall’associazione animalista che lo porterà al rifugio Hope.
Rosanna Sabella