L’Eur come Torre Angela. E come tanti altri quartieri della Capitale. Quando si asfalta (e già qui si apre tutta una storia: quando si asfalta?) non è che si va proprio a guardare i dettagli. E neanche le macchine parcheggiate. Al limite ci si gira intorno. E si asfalta a mo’ di scacchiera. Come è successo ieri in via delle Montagne Rocciose. Peccato, il lavoro qui è fatto molto meglio di quello di via Francesco Rosaspina, dove sembrava buttato a casaccio tra le tante vetture in sosta, ma è comunque assurdo e non tollerabile che i soldi pubblici vengano “utilizzati” (ma il termine giusto sarebbe “sprecati”) per ottenere questi risultati. L’auto parcheggiata doveva essere rimossa, se ovviamente la segnaletica era presente nei tempi previsti. Ma il problema, enorme, è che a Roma non ci sono i carri attrezzi per la rimozione dei mezzi in divieto di sosta, perché la gara d’appalto, dopo varie contestazioni ai bandi, non è ancora stata rifatta. Quindi la situazione è nel caos.
Certo, conoscendo la situazione, sarebbe stato utile avvisare gli automobilisti con largo anticipo, magari preannunciando severe sanzioni per chi avesse lasciato l’auto sul posto.
Ma forse sarebbe pretendere troppo, per una città come Roma, dove l’organizzazione è un’utopia.
E allora le strade o sono piene di buche o, se asfaltate, si presentano con le sagome delle auto parcheggiate. Un altro esempio di come stiamo diventando ridicoli di fronte al resto dell’Italia e del mondo.
(foto fonte Facebook – gruppo Tutti per Roma. Roma per Tutti)