Roma ancora una volta in piena emergenza rifiuti. In modo particolare uno temi caldi di queste ultime settimane è quello che riguarda la discarica di Albano, struttura che sorge in posizione strategica tra i comuni di Albano, Ardea e Pomezia. È anche per questo motivo che numerosi comitati, cittadini e sindaci delle varie città sono, nel corso degli ultimi giorni, scesi in piazza a protestare duramente contro un provvedimento di tal genere, lesivo del benessere dei cittadini e dell’ambiente.
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Discarica di Albano, manca la polizza Fidejussoria
Al momento, sembrerebbe che l’apertura della discarica sia ostacolata da importanti tasselli burocratici, senza dei quali sarebbe impossibile procedere. Ma il condizionale rimane d’obbligo. In modo particolare a mancare è un’ imprescindibile polizza Fidejussoria. Come si apprende attraverso una lettera che la società EcoAmbiente ha inoltrato al Prefetto della Capitale, alla Regione Lazio, alla Città Metropolitana di Roma, ad Ama e a altre 4 aziende: ‘ ‘la compagnia assicurativa non ha ancora effettuato la normale voltura ad EcoAmbiente S.r.l della polizza fidejussoria, attualmente attiva per la gestione operativa della discarica sita in Via Ardeatina km. 26. 64- Albano Laziale (RM). Pertanto non sarà garantito il servizio di conferimento previsto per lunedì p.v.’.
Alla luce di ciò la domanda cruciale è la seguente: nonostante il Tar del Lazio non abbia accolto la sospensiva richiesta nel ricorso presentato dal sindaco di Albano, Massimiliano Borrelli, com’è possibile permettere l’apertura della discarica in mancanza di una così fondamentale clausola legale?
Com’è prevedibile le lamentale da parte dei residenti delle zone interessate, dei sindaci e di numeri quanto diversi comitati di quartiere non sono mancate. Sono trenta i primi cittadini che hanno protestato e continueranno a protestare- sono attese infatti copiese manifestazioni sia nella serata di oggi ma soprattutto nella giornata di domani- contro la riapertura della discarica.
Il Tar respinge la sospensiva, le parole del sindaco di Albano
‘Il Tar del Lazio, con nota 07483/2021del 24 luglio non ha accolto la richiesta di sospensiva delle ordinanze per la riapertura della discarica di Roncigliano. Sapevamo che la sospensiva sarebbe stata difficile da ottenere.
In prima battuta ha prevalso la pulizia di Roma sulla salute dei nostri concittadini. Speravamo che il principio costituzionale della salvaguardia della salute prevalesse su tutto ma così non è stato.
Noi restiamo convinti delle nostre ragioni: abbiamo fiducia nella giustizia amministrativa e ci auguriamo che in Camera di Consiglio, quando si entrerà nel merito del nostro ricorso, si cambi il giudizio che oggi decide che ci sono i cittadini di serie A e di serie B. Lo stesso decreto, nel respingere la richiesta di sospensiva, pone alla Città Metropolitana una serie di quesiti che sono poi gli stessi sui quali abbiamo basato il nostro ricorso e che persistono.
Il sito non è a posto dal punto di vista amministrativo, perchè non ci sono le garanzie finanziarie, e continuano anche a mancare le necessarie relazioni aggiornate dell’ARPA e della nostra ASL. Vedremo nelle prossime ore come evolve la situazione, di certo non ci diamo per vinti, abbiamo solo perso il primo set. Abbiamo la nostro fianco le comunità che in questi giorni si sono fatte sentire, attraverso i Sindaci, i rappresentanti istituzionali, le associazioni, e oggi è ancora più importante scendere in piazza a protestare in maniera democratica e civile, oltre le appartenenze e gli schieramenti politici’- conclude il primo cittadino.
Dunque, una protesta trasversale e di largo raggio quella che sta interessando i comuni di Albano, Ardea e Pomezia. Un appello al quale partrecipano in modo sentito sia organizzazioni sia singoli cittadini, uniti al di là del colore politico.
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