Ieri pomeriggio, martedì 10 novembre, durante il Comitato Provinciale per l’ordine e la sicurezza convocato dal Prefetto Matteo Piantedosi e tenutosi in videoconferenza, è stato proposto un nuovo sistema per prevenire gli assembramenti nella Capitale. Lo scopo è quello di evitare che il Lazio diventi zona arancione o, nei casi più critici, addirittura rossa.
Strette sulla movida di Roma
Non è stato ancora stabilito un piano definitivo, ma l’intento è quello di limitare gli accessi nelle zone tipiche della movida romana. Vista la chiusura dei centri commerciali nel weekend, emanata durante l’ultimo DPCM, e le belle giornate che accompagnano i fine settimana, i cittadini hanno preso l’abitudine di recarsi in zone del centro, sia nelle strade dello shopping che nei parchi – quali Villa Borghese e Pamphili – e sul litorale romano. Questo ha portato alla creazione di assembramenti che aumentano il rischio di contagio e di divulgazione del virus. Nell’incontro di ieri pomeriggio sono state discusse le varie problematiche che sono emerse il weekend scorso e che molto probabilmente si ripeteranno questo fine settimana se non si interviene prima. Il vertice è stato aggiornato a giovedì 12 novembre, durante il quale verranno discussi dei moduli di contenimento per prevenire la diffusione del virus.
I moduli di contenimento per evitare il lockdown
Le proposte sono diverse, ma hanno tutte lo stesso scopo: quello di dirottare i flussi di cittadini. Molto probabilmente alcune aree più trafficate verranno chiuse, come già successo in precedenza per Piazza Trilussa e Campo de’ Fiori. Dopo le immagini arrivate lo scorso weekend sia da Ostia e dall’intero litorale romano, così come dal centro della Capitale, lo scopo è quello di chiudere le zone con maggior rischio di assembramento in modo tale da non arrivare a una chiusura totale. Anche i controlli vanno rafforzati: proposte pene più severe per chi non indossa la mascherina.