Chi pensava ottimisticamente che non si sarebbe più parlato di zone colorate a seconda del rischio si sbagliava. Sì, perché da giorni, ormai, non si fa altro che discutere delle Regioni italiane che dal bianco potrebbero presto passare in fascia gialla, quella con più restrizioni. Quella che sembrava far parte del passato, seppur recente. I contagi in Italia nelle ultime settimane sono in aumento, anche se le terapie intensive e i ricoveri sembrano continuare la loro discesa. Ed è proprio questo il punto: più governatori ed esperti chiedono al Governo di rivedere i parametri che sanciscono il passaggio da una zona all’altra, perché se si tiene in considerazione l’incidenza è facile che mezza Italia passi presto in giallo. Se, invece, si puntasse l’attenzione sui ricoveri e le terapie intensive, il quadro sarebbe più “roseo”.
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Lazio a rischio zona gialla da agosto 2021
Tra i territori a rischio anche il Lazio, che a fine luglio potrebbe addirittura tingersi di giallo. I casi sono in aumento è vero (solo ieri se ne sono registrati 353), ma i posti letto in ospedale e le terapie intensive non sembrano preoccupare. Attualmente l’incidenza è a 19,7, ma se i contagi raddoppiano così come sta accadendo è probabile che alla fine della prossima settimana il valore si attesti a 40, avvicinandosi alla ‘zona gialla’. Ricordiamo che la fascia gialla è assicurata quando l’incidenza è di 50 casi ogni 100.000 abitanti: parametro per ora lontano nel Lazio, ma tutto dipenderà dal numero dei positivi di questi giorni.
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Come spiega la Repubblica, se i casi dovessero raddoppiare e l’incidenza aumentare, è probabile che il Lazio passi in zona gialla il prossimo 2 agosto. Ma che il numero dei positivi sia destinato a salire ne è convinto anche l’assessore Alessio D’Amato, che spinge affinché venga utilizzato il green pass, documento utile per non ‘richiudere’, ora che la normalità sembra essere parzialmente tornata. “Lo strumento del green pass serve per far mantenere aperte le attività, anziché andare verso interventi di chiusure generalizzate, che rischiano di penalizzare coloro che, invece, con grande senso civico, hanno effettuato il percorso vaccinale. Sia il governo a disciplinare le migliori modalità possibili, che possono anche essere graduali in relazione all’andamento epidemiologico” – ha spiegato il responsabile alla Sanità del Lazio.
Variante Delta nel Lazio
La variante Delta corre e sta avanzando anche nel Lazio, dove è ormai prevalente in tutte le Asl del territorio. “I due terzi dei casi sono concentrati nell’area metropolitana di Roma. Il 66% dei casi con variante Delta, ha un’età inferiore ai 30 anni e l’età mediana dei casi è di 29 anni. Il 76,5% dei casi con variante Delta risulta non vaccinato e se consideriamo anche i vaccinati con una sola dose, la percentuale supera il 90%. Risulta evidente come questa pandemia, nelle prossime settimane, porterà a colpire soprattutto coloro che non si saranno vaccinati” – ha dichiarato D’Amato.
L’allarme di Magi
Antonio Magi al Corriere della Sera è stato chiaro: “I contagi aumentano, così rischiamo chiusure estive e zone gialle”. E in effetti, nella Regione l’impennata è stata evidente e la variante Delta è salita al 43%. “E come lo fai il il tracciamento dei positivi nelle piazze? Per discoteche e locali chiusi ci vuole il green pass, come serve il rispetto delle regole – sottolinea Magi al quotidiano – I vaccini tutelano da questa variante e il Lazio ha ottimi numeri di immunità, ma serve senso civico“. Senso civico a cui si è appellato anche l’assessore alla Sanità, Alessio D’Amato, che ieri nel bollettino quotidiano delle Asl ha dichiarato: “Bisogna mantenere alta l’attenzione, usare la mascherina quando non è garantito il distanziamento e vaccinarsi, soprattutto la fascia dei più giovani prima di andare in vacanza”.