L’emergenza Covid-19 non ha ostacolato i furbetti dell’Ama, anzi c’è chi ha sfruttato (più del dovuto) i congedi e ne ha approfittato per restare a casa. Permessi parentali, licenze 104 e chi più ne ha più ne metta pur di non presentarsi sul posto di lavoro. Con un assenteismo che col Coronavirus è dell’oltre il 20%. Ma questa volta i furbetti, come spiega Il Messaggero, in busta paga si sono ritrovati un ‘bel regalino’: per loro stipendio decurtato, dopo che l’Inps ha giudicato ingiustificate tutte quelle assenze.
Il problema dell’assenteismo non è certo una novità nell’azienda: solo nei primi tre mesi del 2020, spiega il quotidiano romano, era rimasto a casa il 20,3% dei dipendenti, senza tenere in considerazione ferie e riposi settimanali. Nel secondo trimestre dell’anno, invece, con i permessi concessi dal Governo, le ‘assenze per decreti Covid’ erano balzate dall’1 al 5,5%. Ora l’azienda municipalizzata vuole fare chiarezza e vedere se in realtà quei dipendenti avevano realmente la necessità di restare a casa o no.