E’ stata notificata sabato scorso dagli agenti della Polizia di Stato del commissariato Appio Nuovo, diretto da Pamela De Giorgi, l’ordinanza di applicazione della misura degli arresti domiciliari nei confronti di D.A.T., romano di 50 anni.
Roma, continue minacce e aggressioni nei confronti della compagna
Il 4 aprile scorso, i poliziotti erano intervenuti in via Clelia per una segnalazione di lite. Ad attenderli in strada, c’era una donna, siriana di 39 anni in evidente stato di agitazione, aveva raccontato che poco prima, mentre si trovava in casa, era stata aggredita fisicamente dal compagno D.A.T.. In particolare specificava che, decisa a lasciare il compagno, nel pomeriggio era tornata nell’appartamento solo per recuperare i propri effetti personali.
Presente in casa con l’aggressore, anche il padre di questo che vive con la coppia.
Il 50enne raccontava di essere stato colpito con uno schiaffo dalla compagna per futili motivi e, per tale motivo anche lui l’aveva schiaffeggiata mentre il padre di questo, dichiarava di non aver visto nulla ma di aver sentito solo delle urla.
Accompagnata negli uffici di polizia la donna ha raccontato di aver intrapreso la relazione sentimentale con il 50enne nel giugno 2019 quando i due erano andati a convivere in via Montefalco teatro di varie liti con minacce e percosse.
Già dall’agosto dello stesso anno, la donna era stata vittima di percosse durante le quali aveva riportato contusioni multiple sulla testa e sul volto e per le quali era dovuta ricorrere a cure mediche recandosi al pronto soccorso dell’ospedale. Poi nel dicembre successivo, ennesima lite con botte da parte del compagno a seguito delle quali aveva riportato problemi respiratori e ad un occhio. L’ultimo episodio risale al marzo scorso quando sempre per futili motivi era stata minacciata di morte e picchiata dal compagno con pugni sul capo e al volto.
L’uomo è risultato avere a carico vari procedimenti penali riguardanti reati di violenza privata, resistenza a pubblico ufficiale, minacce, molestie, ingiurie, lesioni, furto.
L’attività di Polizia Giudiziaria svolta dagli investigatori del commissariato ha consentito di evidenziare così la personalità dell’uomo e di ottenere dall’Autorità Giudiziaria l’emissione della misura cautelare degli arresti domiciliari.