Roma, come sarà prendere la metro nella “Fase 2”. Prove tecniche oggi nella Capitale per testare il servizio del trasporto pubblico in vista della ripresa delle attività produttive che dovrebbe avvenire dal 4 maggio. Una cosa appare certa: nulla sarà come prima.
Tutti i settori della società, almeno per i primi mesi, saranno ripensati per garantire la tutela delle persone e impedire la formazioni di letali ondate di ritorno per i contagi. Distanziamento sociale, mascherine, guanti: tutte prescrizioni con le quali dovremo fare i conti per un bel po’.
Leggi anche: Coronavirus Roma, mare a rotazione e bagno a turni. E l’ombrellone si prenota con l’App
Per ciò che riguarda il trasporto pubblico a Roma l’attenzione è massima considerando gli atavici problemi della città, con corse super affollate e banchine stracolme di persone negli orari di punta. Tutto questo non sarà più ammesso, ma come? Ecco come è stata ripensata allora la città in attesa della prova del 9.
Roma, come sarà prendere la metro nella “Fase 2”: cerchi celesti per l’attesa, accessi controllati e mascherine. Ma soprattutto lunghe code
Se le persone non potranno stare accalcate servirà contingentare gli accessi nelle stazioni della metro. Il che si tradurrà in lunghe code in superficie per i controlli perché, oltre al numero ridotto di passeggeri per volta, senza mascherina si resterà fuori. Le immagini che vedete arrivano dalla stazione metro di San Giovanni dove, dichiara il Sindaco Virginia Raggi, «si sono svolte le prime prove tecniche per limitare gli ingressi e monitorare i flussi dei passeggeri per fasce orarie».
Leggi anche: Coronavirus, seconde case: cosa si potrà fare e cosa no dal 4 maggio
«All’ingresso e in uscita della stazione erano presenti cartelli informativi, all’interno è stata utilizzata della segnaletica a terra sulle banchine per indicare la corretta distanza da tenere e sono state posizionate strutture tendiflex per regolare i flussi dei passeggeri, realizzando percorsi dedicati. Il monitoraggio ha riguardato anche alcuni bus grazie all’impiego di personale a bordo e dei contapasseggeri», prosegue la Raggi.
Leggi anche: Emergenza, “Fase 2”: «Dal 4 maggio rientro al lavoro per quasi 3 milioni di italiani»
«Sulla mobilità stiamo predisponendo un piano che incentivi anche l’uso di altri mezzi alternativi all’auto privata, per consentire a tutti di spostarsi in sicurezza. Misure che andranno di pari passo con una diversificazione degli orari e una riapertura graduale delle attività. E’ un processo che coinvolge tutti i cittadini, perché solo insieme potremo affrontare le prossime sfide con lo stesso senso civico e la responsabilità dimostrata nei giorni più difficili dell’emergenza», conclude il Sindaco.
https://www.facebook.com/virginia.raggi.m5sroma/videos/250875252630002/
Atac: «Spostamenti solo se necessari»
Atac intanto ha voluto ricordare che, almeno per il momento, «ci si può spostare per comprovati motivi o per garantire le attività essenziali». Insomma per adesso si lavora a ranghi ridotti. Ma il sistema è pronto per reggere la riapertura?
#info #atac #Coronavirus ricordiamo che ci si può spostare per comprovati motivi o per garantire le attività essenziali
✅ motivi di salute
✅comprovate esigenze lavorative
✅situazione di necessità (stesso comune)
✅assoluta urgenza (comune diverso)#grazieanomeditutti #Roma pic.twitter.com/IQhm2fdOAm— infoatac (@InfoAtac) April 24, 2020
Pendolari scettici
Se allora la teoria è in fase avanzata per delineare come sarà prendere la metro a Roma (e gli altri mezzi pubblici) dal 4 maggio gli utenti già storcono il naso.
«Credete davvero che in Italia una cosa del genere possa davvero funzionare? A Roma poi?», scrive Daniele. Non mancano le proposte: «Atac dovrebbe iniziare col favorire gli abbonati, farli accedere normalmente ai mezzi pubblici con mascherina dopo avergli fatto fare a prezzo politico il test/tampone/prelievo».
Mercurio Viaggiatore, profilo Twitter che raccoglie le istanze dei pendolari, non crede invece alle nuove misure.
https://twitter.com/MercurioPsi/status/1253673582040952832