LE INDAGINI
A seguito dei quotidiani controlli anti-abusivismo commerciale svolti dalla Polizia Locale della Capitale, potenziati ulteriormente in queste giornate in cui il fenomeno diventa più intenso, le pattuglie del I Gruppo Trevi hanno avviato indagini mirate per risalire agli esercizi che rifornivano gli ambulanti dei prodotti, in molti casi pericolosi oltreché non a norma, venduti illegalmente in molte zone del Centro Storico. Tutto ha avuto inizio nel corso di alcuni interventi a contrasto del commercio ambulante abusivo, nelle vie e piazze maggiormente interessate da questi illeciti, dove sono stati più volte posti sotto sequestro oggetti come puntatori laser e giocattoli non a norma e quindi con potenziali rischi per la salute degli avventori, a partire dai bambini. L’attività di monitoraggio avviata dagli agenti, diretti da Dott. Maurizio Maggi, ha permesso di rintracciare le basi della distribuzione illegale nella zona dell’Esquilino. Qui sono stati individuati alcuni esercizi che provvedevano non solo al rifornimento degli irregolari ma anche alla vendita diretta della merce ad ignari acquirenti. La maggior parte dei prodotti sono risultati privi delle marcature CE e di altre prescrizioni obbligatorie relativamente alla loro sicurezza. In totale sono stati sequestrati circa 17mila articoli, tra i quali dispositivi elettronici, giocattoli, occhiali da sole, bigiotteria. Particolare attenzione su migliaia di puntatori laser rinvenuti, mancanti delle indicazioni di legge ed estremamente pericolosi soprattutto per i bambini, a causa dei danni alla vista derivanti dall’uso di tali dispositivi. A seguito di alcuni accertamenti tecnici è stata riscontrata la totale assenza di requisiti legali di questi prodotti, caratterizzati da una potenza tale da provocare serie conseguenze. Tra la merce posta sotto sequestro anche carica batterie portatili (powerbank) costruiti artigianalmente assemblando pezzi di plastica e batterie. Anche in questo caso violando qualunque disposizione sulla sicurezza.
Riscontrate anche anomalie su titoli autorizzativi e altre irregolarità a seguito delle quali sono in corso ulteriori accertamenti. Le sanzioni amministrative, che al momento ammontano ad alcune migliaia di euro, potrebbero arrivate a superare i 20.000 euro.