Home » News » Roma, Bambino Gesù, record di bimbi ricoverati per Covid: «Alcuni in terapia intensiva»

Roma, Bambino Gesù, record di bimbi ricoverati per Covid: «Alcuni in terapia intensiva»

Pubblicato il
Lisa Federico, morta per errori grossolani da parte dei medici del Bambino Gesù

Situazione preoccupante al Bambino Gesù di Roma sul fronte Covid. I contagi aumentano e, purtroppo, colpiscono anche i più piccoli, alcuni con conseguenze anche piuttosto serie. L’ultimo report parla di 51 bimbi in totale ricoverati per Covid-19, il più piccolo dei quali ha solo 13 giorni di vita. Per il nosocomio pediatrico è un record assoluto nei numeri fino a qui e il timore è che il quadro possa rapidamente peggiorare nei prossimi giorni. 

Bambino Gesù di Roma: 51 ricoveri, tre in terapia intensiva

L’aumento è stato evidente negli ultimi giorni considerando che a dicembre i malati erano appena 15. La sede di Palidoro è ormai piena e si sta lavorando per riconvertire un reparto ordinario in modo da aumentare i posti. Al Gianicolo stessa situazione dove sono stati ricavati altri spazi con delle modifiche alla predisposizione standard della struttura. Insomma, una situazione da monitorare con molta attenzione. 

«È un virus infido, di una cattiveria che solo chi non lo conosce è in grado di banalizzare», spiega Alberto Villani, direttore del Dea e del reparto di pediatria generale del Bambino Gesù oggi in un’intervista rilasciata a Repubblica.it in cui si fa il punto dell’emergenza tra i più piccoli. E ad essere colpiti sono sì i pazienti più a rischio ma anche quelli senza particolari patologie. «La metà dei ricoverati erano perfettamente sani», puntualizza a tal proposito Villani.

La maggioranza è under 11 ovvero la fascia aperta da poco alla vaccinazione. Tra i ricoverati tre sono in terapia intensiva. Le loro condizioni sono al momento tutte stabili ma non si può abbassare la guardia. L’appello è allora quello di spingere alla vaccinazione contrastando, chiosa il Primario, “lo scettiscismo irragionevole di alcune mamme e papà”, con alcuni che pensano perfino sia meglio “che il proprio figlio si infetti“, e dall’altro far fronte al caos organizzativo di quelle famiglie in quarantena che invece vorrebbero vaccinare i propri figli ma che al momento non possono. 

 

 

Impostazioni privacy