Nella giornata di ieri, 14 settembre, ben 73mila ragazzi hanno tentato il test di ammissione a numero chiuso al corso di laurea delle Professioni Sanitarie. Tuttavia, al corso accede solamente un ragazzo ogni due e mezzo, e se consideriamo anche la difficoltà vissuta da molti per raggiungere l’Università il numero si abbassa, o almeno questo è ciò che è accaduto ieri nella Capitale.
I disagi nella Capitale e la metro chiusa
Ormai da un anno, le fermate della metro B Policlinico e Castro Pretorio sono chiuse per alcuni lavori alle scale mobili. Tuttavia, queste due fermate, sono quelle più vicine all’università La Sapienza e quelle che venivano maggiormente sfruttate dagli studenti universitari. Ora, invece, se si vuole raggiungere l’università, è necessario svolgere dei percorsi alternativi, come scendere alla fermata della metro B Termini e proseguire a piedi o, in alternativa, salire sull’autobus 310 per qualche fermata. Ieri, alla stazione Termini, capolinea del 310, la scena che si sono trovati a vivere molti cittadini e turisti è stata sconcertante. A causa della situazione covid, lo spazio all’interno degli autobus si è ridotto e bisognerebbe mantenere la distanza minima di un metro a bordo del mezzo, ma in base alla foto pubblicata da WelcomeToFavelsas, questo non è minimamente ciò che è accaduto. Difatti moltissime persone e ragazzi si sono accalcati all’interno del bus, molti per raggiungere in tempo l’università ed evitare di saltare la prova. Pertanto, tantissimi giovani, si sono visti costretti a mettere a rischio la loro salute e quella degli altri, pur di arrivare in tempo al test di ingresso, anche a causa delle due fermate della metro chiuse ormai da quasi un anno, e tutto ciò è inaccettabile.