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Roma, assalto alla Cgil: chieste condanne fino a 8 anni con rito abbreviato

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Roma, tensioni a Trastevere tra polizia e anarchici. Erano circa 400 gli anarchici in protesta quest'oggi contro il 41bis per Alfredo Cospito

Assalto alla Cgil, quella che doveva essere una manifestazione contro il Green Pass si è trasformata in un atto di guerriglia urbana. Come si ricorderà, i fatti sono avvenuti lo scorso 9 ottobre tra le strade principali della Capitale, generando un’inaspettata quanto grave scalation di violenza. 

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Assalto alla Cgil, chieste condanne fino a 8 anni

Per quanto accaduto in quella circostanza, gli imputati che hanno chiesto di essere giudicati con rito abbreviato dovrebbero, secondo la procura, passare 45 anni in carcere. Questo è quanto il Pubblico Ministero Gianfederica Dito ha chiesto al giudice per le udienze preliminari. Proprio come Roberto Borra, Massimiliano Ursino, Massimliano Petri anche Fabio Corradetti — figlio della compagna del leader di Forza Nuova Giuliano Castellino — dovrebbe scontare 8 anni di carcere.  Una condanna pari a 6 anni e sei mesi è stata invece chiesta per Francesco Bellavista e Federico Trocino. 

Assalto alla Cgil: i fatti

Doveva essere una manifestazione civile e pacifica ma si è trasformata in violenza nel momento in cui il leader di Forza Nuova, Giuliano Castellino ha affermato di voler ‘assaltare la Cgil’. Prende piede così un corteo che attraverso scontri con le forze dell’ordine riesce ad arrivare all’obiettivo e cioè, presso la sede del sindacato. Una volta dentro, la devastazione non si ferma: porte, finestre, computer, arredi; tutto finisce a ferro e fuoco sotto gli occhi delle telecamere di sicurezza e c’è persino qualcuno che riesce a filmare le intere scene. E proprio grazie a queste immagini che i giorni seguenti hanno permesso di risalire agli autori della violenza permettendo di accusarli — a vario titolo — dei reati di istigazione a delinquere, resistenza, devastazione e saccheggio. Il processo è iniziato oggi, mentre alcuni giorni fa la corte ha aperto il procedimento contro i capi della rivolta. La decisione del giudice è attesa per il prossimo 7 giugno.

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