Sembrava essere una direttrice attenta e sempre rispettosa e ligia delle regole Maria Carmela Longo, la funzionaria che si occupava della sezione femminile del carcere di Rebibbia a Roma. Ma a quanto pare non è così per i magistrati della procura antimafia di Reggio Calabria.
Come riporta Repubblica, la donna è accusata dai magistrati della procura antimafia di Reggio Calabria di concorso esterno. Per lei sono stati chiesti e ottenuti gli arresti domiciliari.
Secondo i magistrati è stata proprio la direttrice ad aver fatto ‘favori’ ai boss detenuti nel carcere di San Pietro, Reggio Calabria. Permessi, incontri, concessioni eccezionali. Nell’occhio del ciclone ci sarebbero anche alcuni agenti penitenziari che avrebbero collaborato o nascosto tutti i favori concessi ai mafiosi dei clan calabresi.