Ristoranti aperti a cena nelle Regioni in zona gialla fino alle 22 e a pranzo in quelle in fascia arancione. Sembrerebbe essere questa, come spiega Il Corriere della Sera, la decisione presa dagli esperti del Comitato Tecnico Scientifico. La richiesta, dopo diversi incontri con la Fipe di Confcommercio e la Fiapet di Confesercenti, era arrivata dal Ministero dello sviluppo economico: 2 giorni fa il Cts si sarebbe pronunciato e sembrerebbe d’accordo alla riapertura, seppur con restrizioni e nuovi protocolli. Adesso manca solo il via libera da parte del Governo.
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Ristoranti aperti a cena in zona gialla e a pranzo in zona arancione
Gli esperti del Comitato Tecnico Scientifico sembrano d’accordo per la riapertura di ristoranti a cena nelle zone gialle e a pranzo in quelle arancioni. Quello che è certo è che non si deve abbandonare la linea della prudenza perché l’attenzione deve restare alta. Secondo gli scienziati le mascherine devono essere obbligatorie, così come deve esserci il distanziamento di un metro tra i tavoli e nei luoghi di passaggio. Deve esserci un numero di massimo 4 persone (non conviventi) a tavola e il cartello all’ingresso con i dati della capienza del locale.
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Niente buffet, sì al servizio al banco al bar ma rispettando la distanza di un metro.
L’entusiasmo dei ristoratori
Tanto l’entusiasmo dei ristoratori che da mesi si trovano a fare i conti con chiusure o aperture limitate. Ora, la speranza per queste categorie è che il Governo Draghi, che si sta formando in queste ore, provveda nel più breve tempo possibile a emanare un nuovo Dpcm, con un allentamento delle misure.
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Ricordiamo che per ora in zona gialla bar e ristoranti possono restare aperti al pubblico fino alle 18, per poi lavorare d’asporto (vietato per i bar dopo le 18) o con consegne a domicilio. In zona arancione, invece, i bar e ristoranti sono chiusi al pubblico, ma possono offrire il loro servizio con l’asporto (sempre vietato per i bar ed esercizi simili senza cucina dopo le 18) e con consegne a domicilio.