RIFIUTI: DISSERVIZIO O MANCATO SERVIZIO?
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Questa mattina Pomezia si distingueva per la “ricchezza di rifiuti” che potevano essere ammirati nelle strade. Cassonetti stracolmi, campane per la differenziata strabordanti, sacchetti con immondizia di vario tipo gettati con nonchalance a terra. In alcuni punti, come in via Rattazzi, i rifiuti erano talmente tanti da invadere la sede stradale e da far pensare che il servizio di raccolta non fosse passato.\n\nGli operatori ecologici infatti, posati gli strumenti di lavoro, erano in gran parte davanti al palazzo comunale di Piazza Indipendenza, dove richiedevano a gran voce un incontro con l’amministrazione per esporre le problematiche che stanno vivendo nella funzione della loro attività. Turni massacranti, mancato pagamento degli straordinari, nessuna possibilità di avanzamento di carriera, mezzi obsoleti e pericolosi: questi, secondo i dipendenti del CSN – consorzio nazionale dei servizi (Aimeri Ambiente – Formula Ambiente), azienda vincitrice dell’appalto di raccolta dei rifiuti urbani – i problemi principali, che impedirebbero una corretta gestione e funzionalità del servizio.\n\nLe proteste sono arrivate fino all’ufficio del Sindaco Enrico De Fusco, che ha ricevuto una delegazione di lavoratori, i quali hanno voluto portare a conoscenza dell’amministrazione le presunte mancanze da parte della ditta titolare dell’appalto. La discussione è avvenuta alla presenza dell’Assessore all’Ambiente Daniele Martinelli e del consigliere comunale Marcello Franceschetti, il quale, nel corso della riunione, ha ritenuto di dover intervenite proprio sull’operato del CSN. Partendo dal fatto che il Comune ha il ruolo di controllore del servizio, mentre responsabile del suo svolgimento è la ditta, Marcelletti ha precisato che “grazie ad un costante e puntuale operato dell’Assessorato all’Ambiente abbiamo già provveduto ad emanare importanti sanzioni al CNS, sanzioni che, di questo passo, supereranno ben presto la cifra di 3 milioni di euro, praticamente quasi il 50% del dovuto totale annuale, nonostante si sia arrivati appena al primo trimestre!”. “In questi giorni – ha continuato Franceschetti – mi sono attivato personalmente per capire quale sia la reale entità del problema, raccogliendo ed esaminando più informazioni possibili. L’impressione che ho avuto è che questo, più che un disservizio, inizi ad assumere i connotati di un vero e proprio mancato servizio. A tal proposito, riservandomi il diritto di investire della cosa gli Organi di Polizia Giudiziaria, comunico che è mia intenzione perseguire legalmente qualsiasi interferenza e/o “interferitore” si ponga in contrasto con l’operato di cui sopra. L’amministrazione ha mediato e cercato un dialogo costruttivo, ma, non avendo ottenuto risultati e non essendoci altre strade da percorrere, chiederò direttamente all’Assessore Martinelli di intervenire con determinazione attraverso soluzioni anche radicali, come la verifica della fattibilità di una rescissione del contratto, anche perché a tutte queste argomentazioni, che hanno effettivamente trovato riscontro nelle rimostranze dei netturbini venute fuori dall’incontro odierno, si va ad aggiungere l’aggravante di un atteggiamento dell’azienda nei confronti dei lavoratori che mi lascia alquanto perplesso e preoccupato per la salute psico-fisica degli stessi. Proprio per questo ho chiesto all’Assessore Martinelli di adoperarsi, di concerto con il Sindaco Enrico De Fusco, per convocare quanto prima i vertici delle due aziende. Oltre infatti ad evidenti problemi di sicurezza sul posto di lavoro, più volte portati alla luce, i mezzi utilizzati sono insufficienti, fatiscenti e probabilmente non conformi al capitolato d’appalto”.\n\n“Siamo costretti a lavorare nella più assoluta precarietà con livelli di sicurezza pari a zero! – hanno dichiarato i lavoratori durante l’incontro con gli amministratori – le nostre divise non ci proteggono nemmeno dalla pioggia, ma almeno voi proteggete la nostra dignità”.