L’emergenza rifiuti tocca tutta Roma con nessun quartiere escluso, come sta succedendo attualmente nella zona di Piazza Bologna con il mancato ritiro dell’umido per la raccolta differenziata.
I contenitori appositi situati nei pressi di Viale Ippocrate e la stessa Piazza Bologna negli ultimi mesi hanno visto un calo graduale del trattamento da parte di AMA, che in diverse occasioni già da parecchio tempo aveva iniziato a saltare i ritiri programmati presso i secchioni dell’umido.
Eppure la municipalizzata ai rifiuti di Roma aveva investito sulla raccolta differenziata in questa zona, implementando nuovi raccoglitori dell’umido lungo le vie nei pressi di Piazza Bologna e la zona universitaria de La Sapienza.
Un politica contraddittoria vedendo l’evolversi dei fatti nelle ultime settimane, dove l’aumento dei bidoni si è contrapposto a una diminuzione del lavoro AMA in questa zona per quello che riguarda la raccolta differenziata. I molteplici raccoglitori sono rimasti intonsi, arrivando a riempirsi a dismisura e strabordare i propri rifiuti sul manto stradale locale.
Condizioni che purtroppo ben si conoscono in giro per Roma, con gli enormi disagi che ricadono completamente sulle vivibilità dei cittadini e i commercianti locali con le attività in questa zona.
Nonostante le numerose segnalazioni riportate ad AMA dai cittadini locali, la condizione ugualmente è rimasta critica da ormai più di un mese e mezzo: nessun intervento si è palesato sui bidoni dell’umido, facendo aumentare la rabbia dei residenti e le associazioni del quartiere.
La situazione è spiegata meglio da Gianluca Margiotta, attivista politico nella zona di Piazza Bologna e presidente del “Comitato Villa Torlonia”: “Nell’ autunno 2019 sono stati implementati i cassonetti per la raccolta differenziata, in particolar modo dell’umido, in tutta la zona di Piazza Bologna. Purtroppo con il passare del tempo questi venivano svuotati sempre con meno frequenza: nel mese di dicembre nelle strade limitrofi a Viale Ippocrate la raccolta dell’umido è proseguita a singhiozzo e a fasi alterne. Si è giunti ora al 9 gennaio 2020 con molti cassonetti che non vengono svuotati da circa un mese, producendo così miasmi fortissimi percepibili negli appartamenti delle palazzine di zona“.