Novità in arrivo per il Reddito di cittadinanza del 2022. La misura voluta dal Governo per aiutare le fasce più deboli della popolazione è destinata a cambiare. Anche perché le risorse a disposizione stanno diminuendo, soprattutto dopo la pandemia di Covid 19. Tre anni fa, quando è stato introdotto, il Reddito di cittadinanza portava a un esborso di 433 milioni da parte dello Stato. Mentre l’anno dopo sono 595 i milioni di euro che rappresentano il costo della misura. È necessario, quindi, un cambiamento. Anche se le forze politiche già si danno battaglia: con Lega e Italia Viva che vorrebbero eliminare il sussidio, mentre Pd ed M5s (autore della riforma) lo difendono.
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Le novità del Reddito di cittadinanza
Sarà più difficile ottenere il reddito di cittadinanza in futuro. Se oggi è sufficiente avere l’autocertificazione, verificata solo a campione, più avanti le condizioni per ottenere il sussidio saranno più severe. Da risolvere è soprattutto un aspetto. Ovvero tutti quei i percettori del Reddito occupabili, circa un milione di persone, che finora hanno rischiato di perdere il sussidio dopo tre offerte di lavoro rifiutate. La soluzione? Si pensa di tagliare parte dell’assegno già al primo rifiuto, che non sarà più necessariamente per un lavoro da minimo tre mesi, ma potrà passare a due mesi.
I percettori nono occupabili
Ci sono alcuni percettori del reddito di cittadinanza che non posso avere un’occupazione. La Caritas ha evidenziato che circa tre quarti dei percettori del Reddito non possono essere impiegati nel mondo del lavoro. Si tratta di pensionati: il 7 per cento, ad esempio, non ha la licenza elementare. Perciò la formazione, finanziata attraverso il progetto Gol finanziato dal Recovery plan, sarà centrale: chi rifiuterà anche di seguire dei corsi di riqualificazione proposti dai centri per l’impiego potrà perdere gradualmente una parte dell’assegno.