Cani lasciati morire sotto il sole, nelle roulotte, nei camper senza né cibo né acqua. Diverse persone in coma etilico, un positivo al covid-19. Una bambina venuta alla luce, due giovanissime stuprate. Due ragazzi deceduti.
Questo il bilancio agghiacciante del rave ancora in corso nell’alta Tuscia, che lascia ben poco spazio alle parole. Una situazione surreale e per nulla sana che porta via con sé vite, speranze e il futuro di molti.
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La “follia” sociale del rave nell’alta Tuscia
Una festa, un evento: un rave party abusivo e illegale. Gente che arriva da ogni parte d’Europa per partecipare a giorni di totale spensieratezza per amore della musica teckno. Giorni in cui i bassi risuonano nelle orecchie, mattina pomeriggio e sera. Giorni, però, in cui, se resti indietro, vieni lasciato indietro, che tu sia donna, uomo, ragazzo, ragazza, cane o bambino, addirittura che tu sia morto.
Sulle sponde del lago dov’è sorto l’evento, infatti, un ragazzo di 25 anni è morto, sotto gli occhi di tutti… ma la festa non è stata fermata. Perché? “Delle persone dalla Finlandia, dalla Repubblica Ceca, dall’Andalusia erano venute fin lì” e il concetto era uno: the show must go on.
Due ragazze hanno avuto la forza di denunciare di essere state violentate, un ragazzo ha perso la vita e minimo in 3 sono finiti in coma etilico. Ma non sono stati risparmiati neppure gli animali: già perché alcuni cani sono morti sempre sotto le casse musicali del rave.
Abbandonati nelle roulotte senza cibo né acqua, ad aspettare i loro padroni – forse troppo presi dal divertimento – che hanno dimenticato di prendersi cura di esseri viventi totalmente dipendenti da loro.
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Le testimonianze del Tecknival: scelte sbagliate e “autogestione”
Non abbiamo visto con i nostri occhi quanto accaduto nella Tuscia, ma le testimonianze arrivano proprio da lì: nonostante il divieto di raccontare o parlare del rave durante il rave – imposto nel regolamento degli organizzatori del Tecknival.
“Ho visto cani che giravano da soli e poi li ho rivisti morti sotto al sole, senza acqua e senza cibo. Uno dovrebbe trattarli come figli e invece hanno fatto questa fine qui. Ma che li adottate a fare se non sapete tenerli?”. Il rave continua ad andare avanti anche di fronte un parto: “è arrivata l’ambulanza, credo che a essere nata sia stata una bambina.”, come ha detto un altro testimone.
Giorni di follia in cui pietà e crudeltà si incontrano, nulla a che vedere con l’autogestione di cui parlano gli organizzatori. Perché di gestione ce n’è stata fin troppo poca: nell’arco di pochi giorni è morto un ragazzo ed è nata una bambina, ci sono stati stupri e sono deceduti animali.
Molte persone si sentono in dovere di giudicare, altri si sentono giudicate:“I genitori dove sono?“ è il commento che viene ripetuto di più. Il punto è che quelle persone, oltre ad essere figli o genitori, sono esseri umani e in quanto tali hanno facoltà di decidere. Il punto è saper fare la scelta giusta, non solo per sé ma anche per la collettività.
Rave nel Viterbese: ecco perché nessuno sgombera il terreno
Il rave sta andando avanti, ormai da giorni, in modo del tutto illegale, senza rispetto per nessuno, evidentemente e ciò che tutti sperano è che il bilancio smetta di aggravarsi, canzone tecno dopo canzone tecno eppure sembra impossibile metter fine a questo rave.
Una nota è stata diramata anche dall’assessore D’Amato, il quale ha dichiarato che: “La situazione è fuori controllo, nessuna trattativa è possibile. Va ripristinato il corretto ordine pubblico, identificate le persone e individuate le responsabilità di un simile assembramento. I servizi della Asl segnalano situazione grave“.
Uno dei motivi principali per cui il rave non viene fermato è la paura che durante le operazioni si aggravi il bilancio dei feriti e dei morti. Ci sono centinaia di camion e camper, più di ventimila persone sparse su 30 ettari di un terreno arso: anche l’idea di usare i fumogeni per sgomberare la gente è stata annullata per paura degli incendi.
Intanto i cittadini chiedono l’intervento di Lamorgese che, per ora, non è arrivato. La situazione è fuori controllo, l’unica soluzione potrebbe essere quella di mettere in campo l’esercito ma per ora nulla è stato deciso.