In merito alle problematiche legate ai fondi mancanti per il servizio AEC Vincenzo Contì, segretario del Partito Democratico di Ardea, dichiara:
“Possiamo finalmente apprendere dall’amministrazione Savarese che sono stati trovati i fondi per l’AEC sufficienti a garantire il servizio per tutti i bambini aventi diritto fino alla fine dell’anno scolastico.
Finalmente questa triste vicenda politica e umana sta giungendo al termine e il 5 febbraio i nostri bambini torneranno a scuola.
Il Comune, infatti, ha conseguito lo sblocco di 500.000 mila euro, provenienti dalle proprie casse.
Per lo sblocco dei fondi – prosegue Contì – è stato determinante il ruolo di mediazione della Regione Lazio tra il Comune di Ardea e il Ministero dell’Interno. Importante è stato anche l’impegno dei direttori degli istituti scolastici IC ARDEA 1e 3 e IC ARDEA 2 per ottenere la convocazione della Conferenza dei Servizi Istruttoria alla Regione Lazio.
Il plauso più grande, mi sento di dire, va fatto ai genitori dei bambini rimasti senza servizi AEC che da giorni si stanno impegnando in tutti modi per sollecitare il Sindaco a risolvere il problema.
Basta pensare al sacrificio fatto per occupare, attraverso un’Assemblea Permanente, l’Aula Consiliare con il supporto dei consiglieri di opposizione. Oltre all’occupazione hanno organizzato un flash mob e una fiaccolata di solidarietà. Inoltre, prima di riunirsi in Assemblea Permanente, già si resero protagonisti di un corteo che arrivò fino all’interno degli uffici comunali. In quel caso Sindaco, Vicesindaco, Assessori e Consiglieri non si fecero trovare presenti all’appuntamento.
Questi genitori hanno dimostrato coraggio non soltanto attraverso manifestazioni e proteste, ma anche tramite azioni legali contro Il Sindaco, che è stato querelato. Hanno fatto in modo che il Sindaco si decidesse ad aprire i famosi “cassetti” per tirare fuori i soldi necessari a coprire il servizio. Come segretario del Partito Democratico di Ardea, è giusto che difenda il lavoro svolto dalla Regione Lazio, soprattutto dopo che il Sindaco a 5stelle, Mario Savarese, ha ingiustamente accusato l’ente regionale di immobilismo e disinteresse. Accuse, queste, già platealmente smentite tramite una nota di Rodolfo Lena (Presidente della Commissione Salute e Politiche Sociali della Regione Lazio ed esponente del PD).
L’unico che può essere accusato di immobilismo è proprio il Sindaco di Ardea.
Doveva agire molto prima. C’è da domandarsi perché questi fondi non siano stati prelevati prima della dichiarazione di dissesto finanziario. Il Sindaco già sapeva della mancanza di fondi per gli AEC, da prima di essere eletto.
LE COPERTURE IN BILANCIO C’ERANO PRIMA DEL DISSESTO? MANCAVA SOLTANTO LA VOLONTÀ DI APRIRE I CASSETTI GIUSTI? QUANTI FONDI C’ERANO IN QUESTI CASSETTI, QUELLI CHE BASTAVANO PER L’AEC…O ANCHE QUALCOSA IN PIÙ? ERA PIÙ URGENTE FARE LA DICHIARAZIONE DI DISSESTO FINANZIARIO, PERALTRO CONTORNATA DA QUESTIONI A DIR POCO OMBROSE, RISPETTO ALLA QUESTIONE AEC? PERCHÉ LA REGIONE NON È STATA CHIAMATA PRIMA A MEDIARE CON IL MINISTERO DELL’INTERNO? ERA PROPRIO NECESSARIO COSTRINGERE I BAMBINI A NON FREQUENTARE LA SCUOLA PER TUTTO QUESTO TEMPO?
Secondo il mio parere non solo i fondi potevano essere trovati prima della dichiarazione di dissesto finanziario, ma addirittura il dissesto stesso poteva essere evitato, visto che i fondi c’erano.
Sono tante le domande a cui deve rispondere Savarese. Fino ad oggi il comportamento del Sindaco è sempre stato quello di non rispondere a nessuno, cittadini compresi, tutti noi siamo stati costretti ad essere informati tramite notizie fortuite, interviste o al massimo comunicati stampa. Queste persone vanno rispettate, vanno sostenute, vanno affrontate di persona. Un Sindaco deve essere presente nei momenti difficili. Questo comportamento è vergognoso e va contro i principi di trasparenza e dialogo, tanto decantati dal Movimento 5 Stelle.
Sarebbe veramente stato corretto che il Sindaco, gli assessori e i consiglieri comunali avessero tutti preso parte alla fiaccolata di solidarietà – conclude Contì – anche per dimostrare quella vicinanza che molte famiglie, fin’ora, non hanno avvertito”.