Quando finirà l’emergenza Coronavirus, una proiezione prova ad ipotizzare gli scenari su scala Regionale. In tal senso si prevede uno stop ai nuovi contagi da Covid-19 non prima di fine giugno, ad esempio, in Lombardia e Marche. Ecco allora le proiezioni dell’Osservatorio Nazionale sulla Salute nelle Regioni Italiane sulle date plausibili da cui si inizieranno ad azzerare i nuovi casi di positività al coronavirus nelle diverse Regioni italiane.
Quando finirà l’emergenza Coronavirus in Italia
La fine dell’emergenza Covid-19 in Italia potrebbe avere tempistiche diverse nelle Regioni a seconda dei territori più o meno esposti all’epidemia: in Lombardia e Marche, verosimilmente, l’assenza di nuovi casi si potrà verificare non prima della fine di giugno, in Emilia-Romagna e Toscana non prima della fine di maggio. Nelle altre Regioni l’azzeramento dei
contagi potrebbe avvenire tra la terza settimana di aprile e la prima settimana di maggio (vedi Tabella 1 sotto allegata).
Sono le proiezioni fatte dagli esperti dell’Osservatorio Nazionale sulla Salute nelle Regioni Italiane, coordinato dal Professor Walter Ricciardi, Direttore dell’Osservatorio e Ordinario di Igiene all’Università Cattolica, e dal Dottor Alessandro Solipaca, Direttore Scientifico dell’Osservatorio. «In questo momento è quanto mai necessario fornire una valutazione sulla gradualità e l’evoluzione dei contagi, al fine di dare il supporto necessario alle importanti scelte politiche dei prossimi giorni», dichiara il Dottor Alessandro Solipaca.
I casi in Italia
Il nuovo coronavirus SARS CoV-2 ha finora provocato oltre 22 mila e 700 decessi in Italia, dove attualmente si contano circa 172 mila e 400 contagiati. «L’Osservatorio Nazionale sulla Salute nelle Regioni Italiane ha effettuato una analisi con l’obiettivo
di individuare, non la data esatta, ma la data prima della quale è poco verosimile attendersi l’azzeramento dei nuovi contagi – spiega il Dottor Solipaca – e si basa sui dati messi a disposizione
quotidianamente dalla Protezione Civile dal 24 febbraio al 17 aprile».
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I modelli statistici stimati per ogni Regione sono di tipo regressivo (di natura non lineare) e, quindi, non sono di tipo epidemiologico, pertanto non fondati sull’ammontare della popolazione esposta, di quella suscettibile e sul coefficiente di contagiosità R0, ma approssimano l’andamento dei nuovi casi osservati nel tempo. Le proiezioni tengono conto dei provvedimenti di lockdown introdotti daiDPCM. Pertanto, eventuali misure di allentamento del lockdown, con riaperture delle attività e della circolazione di persone che dovessero intervenire a partire da oggi, renderebbero le proiezioni non più verosimili. Infine, si sottolinea che la precisione delle proiezioni è legata alla corretta rilevazione dei nuovi contagi, è infatti noto che questi possono essere sottostimati a causa dei contagiati asintomatici e del numero di tamponi effettuati.
Le proiezioni: quando finirà l’emergenza Coronavirus nel Lazio
Secondo le proiezioni dell’Osservatorio a uscire per prima dal contagio da Covid-19 sarebbero la Basilicata e l’Umbria, le quali il 17 aprile contavano rispettivamente solo 1 e 8 nuovi casi; le ultime sarebbero le Regioni del Centro-Nord nella quali il contagio è iniziato prima.
In Lombardia, in cui si è verificato il primo contagio, non è lecito attendersi l’azzeramento dei nuovi casi prima del 28 giugno, nelle Marche non prima del 27 giugno. Infatti, per entrambe le Regioni il trend in diminuzione è particolarmente lento. La PA di Bolzano dovrebbe avvicinarsi all’azzeramento dei contagi a partire dal 28 maggio, nonostante il numero di contagi osservati complessivamente è basso in valore assoluto (29 casi il 18 aprile), tuttavia il trend dei nuovi casi sta scendendo con particolare lentezza.
Nella Regione Lazio dovremmo aspettare almeno il 12 maggio, nel Sud Italia l’azzeramento dei nuovi contagi dovrebbe iniziare ad avvenire tra la fine del mese di aprile e l’inizio di maggio.
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La classifica Regione per Regione: chi uscirà per prima dall’emergenza ma attenzione ad anticipare riaperture
Le proiezioni effettuate evidenziano che l’epidemia si sta riducendo con estrema lentezza, pertanto questi dati suggeriscono che il passaggio alla così detta “fase 2” dovrebbe avvenire in maniera graduale e con tempi diversi da Regione a Regione.
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Una eccessiva anticipazione della fine del lockdown, con molta probabilità, potrebbe “riportare indietro le lancette della pandemia” e vanificare gli sforzi e i sacrifici sin ora effettuati.
Come leggere la tabella: Regioni Totale positivi al 17 aprile 2020 / Totale decessi al 17 aprile 2020 / Nessun nuovo caso (non prima di)
- Piemonte 19.803 – 2.171 – 21/05/2020
- Valle d’Aosta 993 – 123 – 13/05/2020
- Lombardia 64.135 – 11.851 – 28/06/2020
- Bolzano-Bozen 2.296 – 234 – 26/05/2020
- Trento 3.376 – 342 – 16/05/2020
- Veneto 15.374 – 1.026 – 21/05/2020
- Friuli Venezia Giulia 2.675 – 220 – 19/05/2020
- Liguria 6.188 – 866 – 14/05/2020
- Emilia-Romagna 21.834 – 2.903 – 29/05/2020
- Toscana 8.110 – 602 – 30/05/2020
- Umbria 1.337 – 57 – 21/04/2020
- Marche 5.668 – 785 – 27/06/2020
- Lazio 5.524 – 332 – 12/05/2020
- Abruzzo 2.443 – 246 – 07/05/2020
- Molise 269 16 26/04/2020
- Campania 3.951 – 293 – 09/05/2020
- Puglia 3.327 – 307 – 07/05/2020
- Basilicata 337 – 22 – 21/04/2020
- Calabria 991 – 73 – 01/05/2020
- Sicilia 2.625 – 190 – 30/04/2020
- Sardegna 1.178 – 86 – 29/04/2020
Fonte dei dati: Elaborazioni su dati della Protezione Civile