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Mal d’estate

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La bella stagione … non per tutti

Per tutto l’anno aspettiamo l’estate per liberarci dalle lezioni, dagli impegni di lavoro e da tutta una serie di obblighi estenuanti; per la stragrande maggioranza la stagione calda coincide con l’idea di vacanza, e quando arriva non ci trova sempre nel pieno delle nostre energie, anzi.

Aggressività, calo della tolleranza, noia, calo dell’appetito e del peso, disagio, malessere generale.

Le temperature alte possono incidere sull’umore scatenando reazioni estreme nell’organismo, questo vale per il caldo ma anche per il freddo: impariamo a comprendere i meccanismi di base che regolano l’organismo attraverso la conoscenza dei nostri funzionamenti.

Ipotalamo: piccolo regolatore

Al centro del nostro cervello abbiamo un “regolatore” denominato ipotalamo, capace di modificare il sonno, l’intestino, le emozioni, la sessualità, l’appetito e la temperatura del corpo: una particella che nemmeno conosciamo ma che regola ogni nostra azione.

Soffermiamoci sulla risposta alle temperature estreme:

Sotto i 36 gradi l’ipotalamo rilascia serotonina e aumenta la temperatura del corpo: quando fa troppo freddo il corpo si riscalda per proteggersi.

Sopra i 36 gradi l’ipotalamo rilascia noradrenalina e dopamina, in tal modo attiva la sudorazione per raffreddare il corpo: quando fa troppo caldo il corpo si raffredda.

Sembrerebbe una macchina di termoregolazione perfetta, ma le conseguenze non sono positive per tutti.

Ormoni e umore

Abbiamo visto che a seconda della temperatura il cervello manda in circolo attraverso il sistema sanguigno delle sostanze, risposte fisiologiche che mirano a proteggere l’organismo, con reazioni poco gradevoli sul nostro umore e non solo.

In chi soffre di bipolarismo, il caldo è responsabile di comportamenti aggressivi questo perché il caldo aumenta la noradrenalina e la dopamina, provocando agitazione e irascibilità, viceversa i depressi hanno un lieve miglioramento dell’umore.

Ma ogni persona ha la propria storia e possibilità di reagire al grande caldo, in relazione allo stile di vita e alla rete affettiva che lo circonda.

A prescindere dalle patologie specifiche, il caldo altera i circuiti cerebrali che controllano le reazioni spazio-temporali: in altre parole, può succedere di sentirsi disorientati e confusi, di non sapere dove siamo e cosa stiamo facendo.

L’organismo rallenta i battiti cardiaci per non aumentare la temperatura del corpo, di conseguenza la pressione arteriosa si abbassa con lievi scompensi vascolari, che possono rendere faticoso articolare un discorso in maniera logica e lineare.

Stile di vita

In estate ci sentiamo quasi obbligati ad uscire di più, alla ricerca di refrigerio e anche per regole sociali che ci vogliono attivi, allegri, immersi nella movida: si dorme di meno e si beve di più.

Bisogna spogliarsi, andare al mare e non tutti hanno un buon rapporto con il corpo, per alcuni è un vero e proprio strazio.

Inoltre, siamo spinti verso locali climatizzati passando in poche ore da ondate di «caldo africano» a «fresco autunnale»; questi sbalzi di temperatura mettono l’organismo sotto stress, che deve prima cercare di raffreddarsi con la sudorazione e poi all’opposto, proteggersi dal freddo dei condizionatori: le arterie si dilatano e si restringono velocemente provocando cefalee, diarree, senso di spossatezza, vertigini, nausea.

Per non parlare delle vacanze, una sorta di competizione al selfie più social e se non lo fai, sei uno sfigato: e allora corri a cercare le offerte last minute o a svuotare le casse di risparmi, con non pochi sensi di colpa.

Chi invece resta in città si ritrova nel silenzio totale, tutte le attività quotidiane sono sospese per almeno due mesi, dunque poco sport, cinema chiusi, locali quasi vuoti, ferie forzate e programmi di vent’anni prima in tv.

Cosa fare

– Luce:

assorbire più luce possibile ma nelle ore meno calde, è consigliabile alzarsi presto la mattina e uscire, rientrando nelle ore centrali;

– Alimentazione:

il rallentamento del flusso sanguigno rende la digestione difficoltosa, mangiare verdure e pranzi leggeri per non appesantire l’attività dello stomaco, inoltre sentiamo il diaframma più leggero e i respiro diventa profondo;

– Sonno:

ritrovare un ritmo fisso del sonno, dormire e alzarsi più o meno alla stessa aiuta il cervello ad autoregolarsi;

– Bere:

assumere molta acqua aiuta l’idratazione non solo del corpo, ma soprattutto del cervello;

– Pensiamo a noi!

lasciamo perdere i deliri di protagonismo estivo, pensiamo al benessere rispettando i nostri ritmi, e se non ci va di andare al mare non andiamoci, rinunciamo alle ore di traffico e alla ricerca di parcheggi e ombrelloni liberi;

– Rimandiamo a settembre

siamo nella stagione della «pausa» ogni pensiero lavorativo, progettuale, personale e conflittuale rimandiamolo a settembre, tanto non cambia nulla e noi ci stressiamo di meno;

– Il nostro momento

rendiamo la stagione estiva uno spazio per dedicarci alle nostre passioni, che sia leggere o andare ai concerti, rivediamo gli amici come nei vecchi spot anni 80 dei gelati, ritroviamo la leggerezza, sì al mare ma senza il fanatismo del più muscoloso o più abbronzato.

RELAX!

Se volete raccontarmi le vostre storie per sciogliere insieme qualche nodo disfunzionale, scrivete all’indirizzo: psicologia@ilcorrieredellacitta.it

Vi aspetto.

Dott.ssa Sabrina Rodogno

PsicoStress

 

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